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Febbraio 2003
27
febbraio - Roma - Anche Roberto
Speziale E’ opportuno premettere che una valutazione compiuta sulla manifestazione di apertura dell’ANNO 2003 – anno delle persone con disabililtà – e della II Conferenza Nazionale, sarà svolta nei prossimi giorni, soprattutto dopo avere analizzato e discusso le relazioni finali delle sessioni di lavoro, confrontate con le dichiarazioni finali del Governo. Ma non possiamo esimerci dal dichiararci “fortemente preoccupati”. In ogni caso, già durante le giornate di Bari e subito dopo la loro conclusione, alcune riflessioni sono state condotte e in tal senso si ritiene utile renderle note non solo alle realtà locali dell’ANFFAS ma alla generalità del movimento dei disabili e delle loro famiglie.
E’ non solo legittimo, ma inevitabile rapportare la II Conferenza con la I Conferenza. Da questo punto di vista, due sono gli elementi che emergono con evidenza: a) tra la I e la II Conferenza si è registrata l’assenza (nella II) dei Ministri più direttamente coinvolti nella definizione e attuazione di adeguate politiche per la disabilità. Sottolineiamo in particolare l’assenza del Ministero della Salute e della Istruzione (presenti con i Sottosegretari all’ultima tavola rotonda che ha chiuso i lavori). Il dato non è ovviamente formale, né tanto meno riferito alla rappresentatività degli esponenti politici e tecnici dei Ministeri (va ricordata, tra l’altro, la qualificata presenza di funzionari ministeriali ad alcune delle sessioni di lavoro). Il dato è squisitamente politico in quanto la qualità delle iniziative per il superamento dell’handicap è misurabile proprio in relazione al tasso di integrazione (soprattutto l’integrazione sociosanitaria) tra le politiche b) la I Conferenza si è chiusa con l’intervento del Presidente del Consiglio che ha assunto l’impegno di redigere, in collaborazione con le Associazioni, un piano di azione pluriennale (cosa fatta, ma a cui non è stata minimamente assegnata il benché minimo livello di forza e di operatività). La II Conferenza si è conclusa invece con la presenza del Ministero del Welfare, e con dichiarazioni di impegno che hanno accolto alcune delle riflessioni e indicazioni provenienti dalle sessioni di lavoro.
Nei giorni immediatamente precedenti la II Conferenza, si sono registrati tre fatti specifici:
L’insieme di questi eventi costituisce già una buona parte dei temi affrontati nella II Conferenza, ed è in questo senso che l’ANFFAS esprime le sue perplessità e i suoi dubbi circa il pieno valore dell’iniziativa, se per pieno valore intendiamo la possibilità di vedere tradotte le dichiarazioni di impegno e le condivisioni espresse dalle Istituzioni presenti in concreti atti e comportamenti tesi al compimento delle leggi esistenti e al complessivo miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Infatti: a) il Libro Bianco enfatizza il ruolo della famiglia non solo come riferimento valoriale e culturale che costituisce l’ossatura e l’essenza dello Stato, ma anche come elemento della società a cui fare confluire investimenti, iniziative, risorse e servizi, affinché la famiglia sia aiutata e sostenuta nel suo “lavoro” di tutela, cura e assistenza. Tutto ciò è stato ripetuto dagli esponenti del Governo, ma è altrettanto vero che sia da parte delle Associazioni che da parte delle sessioni di lavoro è stato ribadito con forza che una cosa è sostenere e aiutare la famiglia nel suo ruolo sociale e di relazione diretta con la persona con disabilità, e altra cosa sono i compiti della Repubblica per creare condizioni di inclusione sociale e pari opportunità in tutti i luoghi della società (istruzione, lavoro, sanità, ecc.). A fronte di un’iniziativa così importante come appare essere il Libro Bianco, è lecito chiedersi quali siano le reali intenzioni del Governo; b) la “minacciata” riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali ha reso oggettivamente stridenti le dichiarazioni delle Istituzioni presenti (Governo in particolare modo) di volere recepire le indicazioni e le direttive della UE in materia di inclusione sociale, così come stridente risulta il fatto che con la Legge Finanziaria 2003 il Fondo risulta costituito da risorse indistinte e non finalizzate, ponendo seri dubbi sulla possibilità che le esperienze positive sin qui registrate da alcune leggi di settore (p.e. L.162/98): è quindi del tutto legittimo chiedersi in che modo si possa affrontare e risolvere tale problema; c) in occasione della Legge Finanziaria 2003, le Associazioni aderenti alla FISH presentarono un emendamento relativo alla possibilità di attivare sperimentazioni regionali in materia di costituzione di fondi integrativi per coprire i costi di interventi sanitari e sociosanitari per le persone non autosufficienti. La Legge 289/02 (Finanziaria 2003) non raccolse quella proposta, salvo poi verificare che in realtà tale sperimentazione sarà avviata in alcune Regioni. Il fatto è quindi da intendersi in sé positivo, perché risponde (potenzialmente) a una serie di bisogni che hanno assunto e assumeranno dimensioni qualitative e quantitative non indifferenti. Il punto è esattamente questo: le scelte sui fondi integrativi devono essere frutto di intensi confronti che, ancora prima della definizione dei meccanismi di costituzione dei fondi, devono evidenziare i bisogni a cui si vuole rispondere. Il tema è quindi strettamente connesso alla definizione dei LEA e dei LIVEAS (i livelli essenziali socio-assistenziali previsti dalla L.328/00), sui quali, sinora, le Associazioni devono purtroppo registrare una secca chiusura al confronto. Anche in questo caso quindi, è legittimo chiedersi come mai su un tema centrale come questo la Conferenza non si sia aperta e sviluppata con l’avvio del confronto, a partire, come già detto, dalla presenza del Ministero della Salute.
Detto questo, è fuori di dubbio
che la II Conferenza abbia messo in luce elementi comunque
positivi: > innanzitutto non è banale, ad avviso dell’ANFFAS, registrare la folta presenza dei disabili, delle Associazioni, degli operatori e di molte Istituzioni (EE.LL, ASL. Distretti sociosanitari, ecc.). L’ampia partecipazione, nonostante la fretta con la quale si è pubblicizzato l’evento, dimostra l’elevato interesse e l’estrema attualità dei temi toccati durante la Conferenza, e dimostra anche l’attenzione che i cittadini con disabilità e le loro Associazioni hanno rispetto alle agende politiche del Governo e del Parlamento; > a livello di rapporti tra le Associazioni, è sicuramente da indicare come fatto positivo la posizione assunta dalla FAND (la federazione delle Associazioni cosiddette “storiche”) che chiede la costituzione di commissioni paritetiche (allargate quindi alla FISH) per affrontare i temi di attualità oggi in discussione > a livello di conclusioni, è oggettivamente positivo il fatto che nelle conclusioni delle sessioni di lavoro, riprese dal Sottosegretario Sestini, siano stati recepiti i punto di forza delle nostre proposte: la definizione di un processo di presa in carico dei bisogni della persona e della sua famiglia, l’adozione dei nuovi criteri di valutazione dello stato di salute delle persone (il riferimento esplicito è l’ICF), la revisione del sistema delle provvidenze economiche, la creazione di luoghi istituzionali (e quindi stabili) di consultazione con la parti sociali (sulla L.328/00, sui LEA e sui LIVEAS, sulla revisione delle procedure di accertamento, ecc.), la correzione di alcuni aspetti legislativi di particolare importanza (p.e. l’eliminazione del vincolo del possesso del certificato di gravità da almeno cinque anni per ottenere il congedo biennale retribuito), l’impegno sul Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (partita però, come si è detto, del tutto aperta), l’allargamento dei benefici introdotti dalla L. Finanziaria 2003 alle altre situazioni di patologia genetica (oltre alle persone con Sindrome di Down); > infine, non ultimo, le dichiarazioni dell’Assessore De Poli (coordinatore area servizi sociali – Conferenza Stato/Regioni) - di cui ANFFAS ha apprezzato la competenza, la determinatezza, la condivisione dei temi di fondo che ci vedono comunemente impegnati - relativamente alla difesa del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, al coinvolgimento delle Associazioni per la definizione dei provvedimenti, alla necessità di considerare il progetto individuale per le persone con disabilità un livello essenziale di assistenza, da garantire su tutto il territorio nazionale.
Conclusioni Nel suo insieme quindi, queste prime valutazioni sulle “giornate di Bari” non possono essere sintetizzate con un voto, positivo o negativo, ma devono essere oggettivamente svolte su un piano di problematicità, di complessità e di variabilità. Soprattutto, crediamo sia giusto adottare un atteggiamento di “vigile attesa”, rinviando ogni cosa ad una valutazione concreta sulle azioni, i programmi ed i cambiamenti annunciati.
Nello stesso tempo sia a tutti chiaro che ANFFAS, in assenza di risposte
definitive, positive e concrete, che dovranno arrivare nel corso del
2003, “Anno
Europeo delle Persone con Disabilità” , attiverà tutte le forme di
lotta, non ultima la discesa in piazza dei disabili intellettivi e
relazionali e delle loro famiglie, per riaffermare i diritti
costituzionalmente garantiti.
27 febbraio - Rende (CS) - Comunicato Stampa di Calabria Civica - PRENDE AVVIO UN'INIZIATIVA CIVICA PER DARE RICONOSCIMENTO ALLA CITTADINANZA SOCIALE IN CALABRIA - Lo ha dichiarato Gianni Malgeri nel corso di una conferenza stampa."Prende oggi avvio un'iniziativa civica che ha l'obiettivo di dare pieno riconoscimento in Calabria alla cittadinanza sociale e perchè si realizzi davvero un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali nella nostra regione". Lo ha dichiarato Gianni Malgeri, Presidente di Calabria Civica, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede regionale dell'associazione. Calabria Civica ha quindi chiesto di sospendere l'iter di approvazione del disegno di legge in discussione presso la Terza Commissione "Sanità e Servizi Sociali" del Consiglio Regionale e di rivedere la normativa anche per quanto riguarda gli articoli già esaminati. Una richiesta forte che nasce da un esame approfondito del testo normativo regionale anche alla luce di quanto si sta sviluppando e producendo, con ben altra qualità, in diverse regioni d'Italia. Calabria Civica ha messo in evidenza che il testo calabrese, per larghi aspetti, di fatto rinvia l'attuazione della riforma Turco (L. 328/2000), soprattutto non ne recepisce lo spirito e finisce così quasi per imbalsamare l'esistente. Si tratta di una legge di recepimento con la quale, paradossalmente, si riportano i principi, senza poi definire l'assetto istituzionale con cui dar loro concreta attuazione e ciò è particolarmente evidente per gli aspetti più innovativi e rilevanti della Legge Quadro nazionale: ruolo istituzionale della cittadinanza sociale, individuazione delle politiche sociali, strumenti di verifica dei risultati e relative sanzioni. Numerose altre incongruenze della normativa sono state poi poste in evidenza: dai compiti duplicati (tutti partecipano ma non si capisce con quali ruoli) al mancato collegamento tra Piano Sociale, di cui non viene valutato l'impatto, e Piano Sanitario, al riaffermato centralismo regionale che limita il ruolo delle comunità e degli altri Enti locali (es.: comuni), all'ennesima creazione di organismi pletorici, costosi ed inutili (una Conferenza Regionale che assomiglia a un vero e proprio carrozzone), invece di definire luoghi e modi in cui si possa concretamente partecipare alla definizione delle politiche. Addirittura vi è la previsione di contributi alle organizzazioni del Terzo Settore non legati specificamente a servizi alla persona: contributi che rientrano persino nel fondo sociale regionale con il rischio di rafforzare logiche clientelari. Calabria Civica ha così, su un tema centrale per la qualità della vita nella nostra regione, dato avvio alla prima iniziativa dell' Officina dei Cittadini, un luogo in cui si lavora per dare forza e voce alla cittadinanza attiva calabrese, aperto al contributo di tutti. Nei prossimi giorni l'Officina realizzerà un'iniziativa a rete rivolta a tutti i soggetti interessati ed in particolare, agli enti locali, alle forze politiche e sociali, sindacali, dell'associazionismo, del volontariato e complessivamente del terzo settore per una seria riflessione e per affrontare i nodi da sciogliere per la creazione di un sistema integrato di servizi sociali capace di dare risposte personalizzate ai bisogni dei cittadini.
20 febbraio - Lamezia Terme (CZ) - Frutto di stupidità o di strafottenza il gesto discriminatorio del Consiglio Regionale? - Protesta della FISH Calabria contro la Giunta Regionale - Hanno modificato la recentissima delibera n. 1271 del 27 dicembre 2002 nella parte relativa alla rappresentanza delle associazioni in materia di diritto al lavoro delle persone con disabilità. In particolare, la Federazione si riferisce all’art. 1.1
comma d) della
Legge regionale n. 32 del 26 novembre 2001
«Norme per la promozione e lo sviluppo del diritto, al lavoro
delle persone con disabilità».che recita testualmente “tre esperti rappresentanti delle
categorie invalidi comparativamente
più rappresentative nel territorio designati dalle categorie
medesime, modificata con le seguenti parole, tre esperti rappresentanti delle Associazioni
che per Legge hanno la tutela dei diritti dei disabili.
Una
scelta che chiaramente è contro i principi dell’Anno Europeo delle
persone con disabilità. Riteniamo che con tali decisioni la Regione
Calabria voglia: -
mortificare e sopprimere
il protagonismo e i principi di partecipazione delle persone con
disabilità, delegando la rappresentanza ad organismi di categoria, che
assolutamente non sono rappresentative dei bisogni di tutte le persone
con disabilità calabresi; -
allontanarsi dalle scelte
politiche del Governo nazionale e dei Governi delle altre Regioni
italiane; -
non applicare la Legge 12
marzo 1999, n. 68 "Norme per il diritto al lavoro dei
disabili".
La FISH Calabria, dice basta ai meccanismi clientelari che favoriscono le
associazioni di categoria: ANMIC, UIC e ENS, regalandogli fondi per
mantenere gli apparati a scapito dei servizi alle persone con disabilità,
a cui vengono tragicamente ridotti i fondi necessari per i servizi di
prima necessità.
Chiede - il ripristino della legalità attraverso
l’applicazione corretta delle leggi sulla disabilità, il confronto
con le associazioni delle persone con disabilità, riducendo il potere
assoluto ad organizzazioni che continuano a considerarsi di tutela dei
diritti dei disabili, ma che per la verità tutelano solo i loro
apparati: - l’immediata modifica della Legge Regionale del 26
novembre 2001, n. 32 pubblicata sul Bollettino Regionale il 31 dicembre
del 2001 Supplemento
straordinario n. 3,
“Norme per la promozione e lo sviluppo del diritto al lavoro delle
persone con disabilità, apportando i seguenti cambiamenti: >
art. 5 punto 1 “Associazioni che per Legge hanno la tutela dei diritti
dei disabili” deve essere sostituito con “Associazioni
dei disabili comparativamente più rappresentative a livello
provinciale” >
art. 11
punto 5 comma “g” Associazioni
che per Legge hanno la tutela dei diritti dei disabili”, deve
essere sostituito con “Associazioni dei disabili
comparativamente più rappresentative” . La modifica della Delibera Regionale n. 1271 del 27/01/2002,
all’art. 1.1 comma d) , tre
esperti rappresentanti delle Associazioni che per
Legge hanno la tutela dei diritti dei disabili. Deve essere sostituito con “tre esperti rappresentanti delle
Associazioni di disabili comparativamente
più rappresentative nel territorio. Per informazioni: Nunzia Coppedé Tel. 0968/462419 Cell. 3487913803 Fax 0968/462520 E-mail nunziac@fishcalabria.org
18 febbraio - da "Superabile" - Esserci tutti, come? - Le riflessioni 'post Bari' di Nunzia Coppedé, presidente della Fish Calabria e da sempre voce delle persone disabili del Mezzogiorno. La voglia di esserci, le difficoltà logistiche, il silenzio dei media, l'impostazione del Governo e le posizioni delle associazioni. di Nunzia Coppedè*
Il ritorno a casa da Bari in pulmino. Cinque ore per scaricare le
emozioni, la tensione nervosa, le attese e le delusioni vissute nei tre
giorni della Conferenza nazionale delle persone con disabilità.
L'arrivo a casa, i commenti, i ricordi che si accavallano e si
confondono ma poi tornano nitidi.
Mi
auguro che il Governo sappia far tesoro del patrimonio di idee e
proposte emerse.
18 febbraio - Rende (CS) - Riceviamo e volentieri pubblichiamo - NASCE IL COORDINAMENTO CONTRO LE MAFIE A COSENZA - Nuova iniziativa di Calabria Civica Carissimi, ho il piacere di annunciarvi che mercoledì prossimo 19 febbraio alle ore 17.00 presso la sede di Calabria Civica a Rende, in Via F. Todaro, 85 (presso la ex Delegazione Municipale di Quattromiglia, a fianco dei Vigili Urbani) si terrà un incontro per la fondazione di Libera - Coordinamento di Cosenza. Alla riunione, che avrà carattere preliminare (informazione e conoscenza del significato dell'iniziativa, raccolta di disponibilità e volontà di impegno) parteciperà Mimmo Nasone, coordinatore di Reggio Calabria di Libera. Conto sulla vostra presenza, ricordandovi che questo invito è esteso a tutti coloro che voi riteniate interessati all'iniziativa. A presto Gianni Malgeri
13 febbraio - Roma - Intervista di Pietro Barbieri, Presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), a "Sociale - Scuola", alla vigilia della Conferenza Nazionale delle persone con disabilità - a cura di Nunzia Coppedè
Alla
vigilia della Seconda
conferenza nazionale sulle politiche della disabilità e
dall’apertura ufficiale dell’anno europeo delle persone con
disabilità, Pietro Barbieri, presidente della Fish (la Federazione
italiana superamento handicap), anticipa le aspettative e alcuni dei
temi principali che verranno affrontati durante i tre giorni di
convegno a Bari.
Cosa é la FISH Le sue attività primarie sono:
Alla Fish aderiscono
12 febbraio - Comunicato stampa di "Genitori.It"
- "Roma:
strisce rosa per una città a misura di mamma"
<<E' un iniziativa pilota che intendiamo portare anche in altre
città italiane>> ha affermato Maria Rita Munizzi Presidente del
Moige. <<La tutela della maternità e dei minori consiste anche
nel rendere le città più vivibili e a misura di mamma e bambino anche
per ciò che concerne la loro mobilità >>. <<E'
inaccettabile - ha proseguito - che un numero crescente di mamme si
lamenti di dover stare per lunghi tragitti in piedi sui mezzi di
trasporto pubblici, urge una campagna di sensibilizzazione a
riguardo>>. Per il loro stato di gravide e puerpere desiderano: maggiori diritti (55%), maggiori attenzioni (16%), contributi speciali (23%), uno sportello dedicato (45%).
11 febbraio - Rende (CS) - Comunicato stampa di Calabria Civica - Nasce l'Officina dei Cittadini - Lo ha deciso il Direttivo che si è riunito nei giorni scorsi presso la sede regionale di Rende Tre i settori di lavoro previsti nell'Officina: Politiche dei cittadini, Tutela dei diritti e Promozione della qualità, Politica culturale. Nell'ambito delle Politiche dei cittadini le prime iniziative riguarderanno: il Piano Sanitario Regionale, la lotta agli sprechi e gli strumenti per garantire una più efficace tutela del diritto alla salute in Calabria; l'attuazione di politiche sociali a difesa dei più deboli e contro l'esclusione sociale (a cominciare dalla Legge 328/2000); la sperimentazione di nuove forme di partecipazione dei cittadini alla vita politica regionale per evitare i rischi di impoverimento della Democrazia in Calabria e dare strumenti decisionali ai cittadini (si pensi, per fare un solo esempio, al caso della legge sui portaborse e del cosiddetto concorsone). Per quanto riguarda il settore "Tutela dei diritti e Promozione della Qualità" si costituiranno gruppi di Attivisti civici per monitorare il funzionamento dei principali servizi. All'iniziativa, che riguarderà i principali centri calabresi, potranno partecipare tutti i cittadini e le associazioni interessati: al termine verrà redatto un rapporto sullo stato dei servizi, ad iniziare da quelli sanitari, valutati con gli occhi dei cittadini, corredato di proposte e di scelte per migliorarne il funzionamento. Infine, sarà rafforzata la Politica culturale dell'associazione attraverso la costituzione di una Scuola Civica, che opererà inizialmente con progetti e percorsi di educazione civica rivolti sia a ragazzi che ad adulti; la messa in Rete con altre esperienze (ad esempio Libera); l'istituzione di un Premio che dia riconoscimento a chi si è distinto nel far crescere il senso civico in Calabria. "E' trascorso quasi un anno dalla nascita di Calabria Civica – ha commentato Gianni Malgeri, presidente dell'associazione – Un anno ricco di iniziative e di risultati. Una crescita testimoniata da tante adesioni, dal sostegno dei cittadini, dalla messa in rete con esperienze di altre associazioni, sia sociali che culturali. Oggi, sulla base delle esperienze realizzate, con la decisione di costituire l'Officina dei Cittadini, Calabria Civica intende offrirsi per quanti vogliano dare un contributo concreto per migliorare la qualità della vita in Calabria e far valere il punto di vista più importante, quello più spesso dimenticato o negato nella nostra regione: il punto di vista dei cittadini"
ADOLESCENZA
E HANDICAP
3
febbraio - Bologna - E’
arrivato il 2003, anno delle persone con disabilità! Una
sfida per continuare a crescere ancora
Navigando in internet per i siti del ministero delle politiche sociali,
della comunità europea, del segretariato sociale della Rai ho trovato
molti riferimenti al 2003, anno delle persone con disabilità. Ecco un
documento introduttivo:
“L’anno dovrà portare
all’ottenimento di pari diritti per le persone disabili.
L’attenzione sarà focalizzata, in tutta Europa, nelle molte aree
della società dove barriere e discriminazione esistono ancora. L’Anno
Europeo delle persone con disabilità è un’opportunità storica per
potere migliorare la situazione di 38 milioni di disabili in tutta
Europa(uno su 10 europei). Le persone disabili sono cittadini con pari
diritti. Nuove misure ed un coinvolgimento attivo di tutti i settori
dovranno portare ad un cambiamento positivo nel modo in cui le nostre
società includono i disabili. Il 2003 dovrà rappresentare l’inizio
di una nuova era, un modo nuovo con il quale la società guarderà ai
disabili”
L’ultima iniziativa di questo genere risale al 1981 ed era denominata
“anno mondiale dell’handicappato”. All’epoca avevo ventun anni,
l’Italia stava per diventare campione del mondo, e cominciavo a
frequentare le ultime file dei convegni sull’argomento handicap.
Mi ricordo che i nodi di dibattito erano principalmente due: i diritti
delle persone handicappate e le famigerate barriere architettoniche. I
primi, non si sa perché, non erano mai accompagnati dai doveri, e le
seconde erano conosciute solo dagli addetti ai lavori. Le associazioni
di categoria si battevano per avere garantite l’assistenza e
l’accessibilità nel tessuto sociale. Erano tempi in cui aleggiava lo
stereotipo dell’handicappato che protesta e recrimina, oppure resta da
solo in casa, tristemente davanti alla TV. Paradossalmente sul palco di
quei convegni non si vedeva mai un handicappato. Combattendo quelle
battaglie giuste e necessarie formammo un gruppetto per ragionare su
come un disabile potesse diventare risorsa per la collettività.
Iniziava il cammino del Centro Documentazione Handicap di Bologna.
Venti anni dopo ecco un’altra iniziativa: il 2003, anno delle persone
con disabilità.
L’handicappato è diventato persona con disabilità! Questo
cambiamento rivela una importante evoluzione culturale: la persona non
è più rappresentata dagli ostacoli che incontra bensì dalle abilità
che non ha. Viene riconosciuto che gli handicap, cioè gli ostacoli,
sono nelle strutture e nel vissuto culturale di ognuno. Con questa
prospettiva, come sostiene Andrea Canevaro, diventa compito di tutti
lavorare per la diminuzione di questi ostacoli. Ormai sono mesi che il
Centro Documentazione Handicap di Bologna sta lavorando per non
lasciarsi scappare questa importante occasione. L’obiettivo è un
ulteriore salto di qualità: la persona non deve essere rappresentata
dai propri deficit e dalle proprie non-abilità. Se proprio è
necessario istituire una categoria, partiamo dalle abilità, non solo
quelle residue, ma soprattutto quelle diverse e nuove.
Sempre
navigando per siti importanti ho trovato anche una serie di
punti-obiettivo che mi sembra utile riportare:
Tutti i punti citati mi trovano d’accordo. Evocano dei principi e
delle strategie che, da tempo, animano il nostro lavoro. Stiamo già
cogliendo i frutti della creazione di una serie di reti di relazioni che
facilitano lo scambio di esperienze e buone prassi. Come si sa
l’unione fa la forza, e oltre a un peso politico maggiore, una rete
garantisce più informazione su occasioni da non perdere. Si è rivelato
importantissimo stringere legami fra istituzioni pubbliche, imprese
profit e terzo settore.
La visibilità è un altro fattore determinante: sempre i mass-media si
sono rivelati in grado di modificare e migliorare la cultura di un
paese. Basterà dare qualità, correttezza e un pizzico di creatività
ai contenuti e alle informazioni trasmesse. La Rai ha dimostrato di
voler impegnare ingenti risorse durante questo importante anno, lo ha
fatto dando voce a quelle realtà, anche non istituzionali, che danno
contributi innovativi e di qualità.
Finalmente l’anno è a livello europeo, non universale: significa dare
concretezza e realismo all’iniziativa senza avere la presunzione di
imporre principi, politiche e soluzioni a livello mondiale.
Per concludere, l’ONU ha istituito il 2003 come l’anno mondiale
dell’acqua, questo mi ha suscitato una riflessione: l’acqua è
simbolo della vita e una risorsa fondamentale per l’uomo. Credo che
anche l’handicap potrebbe diventare risorsa e simbolo di vita.
C’e molto da lavorare, ma niente paura, è solo una questione di
tempo!
Claudio Imprudente Presidente del Centro Documentazione - Handicap di Bologna claudio@accaparlante.it Fabrizio Rizzoli -
1 febbraio . Rende (CS) - Dopo la relazione della Corte dei Conti si abroghi la Legge sui portaborse e si revochi il concorsone Tutti i rilievi di natura contabile, etica e di efficienza che abbiamo sollevato con forza da mesi per chiedere l'abrogazione della Legge regionale 25/2001, e la revoca del concorsone che ha consentito l'assunzione dei portaborse, sono stati confermati dalla più alta magistratura contabile della Calabria, nella relazione annuale del Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Nicola Leone, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario: tutti i rilievi, nessuno escluso. Tutte le ragioni di natura politica che hanno portato alla mobilitazione di tantissimi cittadini e di decine di associazioni e alla raccolta di oltre 7000 firme in poco più di due mesi (5300 delle quali già consegnate con l'aiuto della Befana) perchè venisse cancellata una legge avvertita come ingiusta, simbolo di privilegio, di sprechi e di un uso privatistico delle istituzioni calabresi, sono state in pieno confermate dalla relazione annuale del Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Nicola Leone, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario: tutti le ragioni, nessuna esclusa. Basta? Basta! "Nessun moralismo", dice il Procuratore Leone. Nessun moralismo, né demagogia, né populismo, diciamo noi, che da sempre lo abbiamo ripetuto anche a chi non vuol sentire e non vuol capire. Solo l'evidenza dei fatti e la difesa dei nostri diritti e dei nostri interessi: in primo luogo la salvaguardia delle nostre istituzioni. In questi mesi migliaia di cittadini con grande senso civico, con forza, compostezza e responsabilità hanno chiesto precisi atti politici e istituzionali. Abbiamo fatto da noi e non da soli: da cittadini, da giornalisti, da vescovi, da magistrati, da intellettuali, da imprenditori e da politici responsabili. Ora non ci sono più alibi per nessuno: chi ha sbagliato lo ammetta, e ne tragga le conseguenze. Si abroghi la legge e si revochi il concorsone, si elimini lo scandalo dei monogruppo costruiti ad arte a spese dei cittadini calabresi. Chi ha politicamente voluto, appoggiato o beneficiato (in termini familiari o di amicizia di partito) di questa legge, chi in tutti questi mesi l'ha difesa negando l'evidenza della sua inutilità e profonda ingiustizia (rapporti fiduciari di natura privatistica trasformati per legge in posti di lavoro a tempo indeterminato per funzioni pubbliche) si dimetta dai propri incarichi istituzionali e di partito per ridare credibilità e dignità alla massima istituzione calabrese e alla Politica in Calabria. Il portavoce di Rete Civica Calabria Gianni Malgeri Calabria Civica: via F. Todaro n°85 - 87036 - Rende (CS) - tel. e fax 0984 402158 e-mail: calabriacivica@tin.it
1 febbraio - Da "Il Messaggero on line" - I disabili in Europa sono 37 milioni - Istruzioni per aiutarli - di LUIGI CANCRINI
PARTE oggi (26 gennaio, n.d.r.) ad Atene l’anno europeo degli
handicappati. Si chiuderà in Italia a dicembre dopo aver toccato tutte
le grandi città del Vecchio Continente: del continente saggio, nel
senso proposto di recente a Bruxelles da Romano Prodi, proprio nella sua
capacità di dedicare ai suoi "cittadini invisibili", ai suoi
37 milioni di disabili, un anno che si apre, nel mondo, nel segno della
confusione e della guerra. Perché il problema vero dell’umanità di
oggi è quello di una distribuzione ineguale delle ricchezze e delle
opportunità. Fra popoli più ricchi e più fortunati ed altri che lo
sono di meno. Fra cittadini di serie A e cittadini che non hanno accesso
ai loro diritti fondamentali neanche all’interno dei Paesi in cui si
consuma, s’investe e si spende più di quello che sarebbe necessario
per stare bene tutti.
Accessi a questa pagina dal 16/06/01
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Ultimo aggiornamento: 09/06/03
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