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Registrazione n. 6/2001 - Tribunale di Reggio Calabria


Direttrice Responsabile: Paola Suraci


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Luglio 2002

 

 

 

 

Agosto 2002

 

 

 

16 agosto - Rende (CS) - Calabria Civica ci informa della lodevole iniziativa del Comune di Cosenza -  ISTITUITO UN SERVIZIO SPERIMENTALE TAXI-BUS PER CITTADINI CON DISABILITA' FISICHE

   In seguito ad un intervento dell'organizzazione calabrese di tutela dei diritti dei cittadini, relativo ad una segnalazione di un turista emiliano con disabilità motorie, che i primi di agosto era stato multato nel Centro storico di Cosenza, il Comune, grazie alla sensibilità dell'Assessore ai diritti del cittadino Vincenzo Gallo, che si è attivato prontamente, sono state adottate una serie di misure volte a rendere la città più accessibile a tutti i cittadini che presentano difficoltà e disabilità motorie.
   In particolare viene segnalata l'attivazione in via sperimentale, da oggi 16 agosto, di un servizio di taxi-bus per cittadini che hanno disabilità motorie.

  • TIPO DI SERVIZIO: trasporto su richiesta con mezzo comunale (5 posti) dotato di elevatore.

  • DESTINATARI: residenti e turisti con difficoltà di movimento con o senza carrozzina.

  • DOVE: in tutta la città e in particolare nel Centro storico.

  • ORARI: dalle 17,00 alle 23,00

  • COME RICHIEDERLO: telefonando allo 0984 813207

  • ALTRE INFORMAZIONI: chiamando allo 0984 813207

  • PER EVENTUALI SEGNALAZIONI/SUGGERIMENTI: vincenzo.gallo@comune.cosenza.it

   IL SERVIZIO E' ATTIVATO IN VIA SPERIMENTALE. E' QUINDI IMPORTANTISSIMO UTILIZZARLO ED ESPRIMERE OSSERVAZIONI, INDICAZIONI, SUGGERIMENTI AL COMUNE.

   Per maggiori dettagli alleghiamo qui di seguito la comunicazione giuntaci dall'Ass. Gallo lo scorso 14 agosto.

 

   Oggetto: servizio taxi per persone con difficoltà di movimento
   Attivato dal Comune di Cosenza un servizio taxi sperimentale per persone con difficoltà di movimento.
   L'Amministrazione comunale, per favorire la vita di relazione delle persone con difficoltà di movimento, mette a disposizione di residenti e turisti un servizio taxi sperimentale. Il progetto è denominato "In giro per la città" ed è stato attivato tenendo conto che, di fatto, i servizi di trasporto pubblico sono attualmente non accessibili a tutti i cittadini.
   Verrà, pertanto, utilizzato un autoveicolo dotato di cinque posti, con una piattaforma elevatrice, che consente la sua piena fruizione anche da parte delle persone costrette a muoversi su sedie a rotelle. 
   I cittadini potranno prenotarsi per visitare il Centro Storico, per andare allo stadio, per raggiungere un centro di riabilitazione o anche soltanto per andare in pizzeria e fare visita a un amico.
   Il servizio partirà in forma sperimentale da venerdì 16 agosto e sarà attivato inizialmente nelle ore di maggiore afflusso al Centro Storico, dalle 17 alle 23. Nel mese di agosto funzionerà tutti i giorni, compreso sabato e domenica. Eventuali segnalazioni e suggerimenti per migliorare il servizio e favorire la mobilità delle persone con disabilità potranno essere indirizzati all'Assessorato ai diritti del cittadino e di cittadinanza, Piazza dei Bruzi, Cosenza (e-mail
vincenzo.gallo@comune.cosenza.it).
   L'Amministrazione comunale ha già richiesto finanziamenti per acquistare tre nuovi mezzi accessibili a tutti.
   Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi al distaccamento dei Vigili Urbani presso Palazzo dei Bruzi, telefonando al numero 0984.813207.



10 - Roma - da Superabile - Scuola, esposti-denunce in rete - L'osservatorio per l'integrazione scolastica ha pubblicato sul proprio sito tre modelli di denuncia nel caso in cui siano disattese le norme che garantiscono il sostegno agli studenti con disabilità. Un aiuto prezioso a genitori e associazioni per la difesa del diritto allo studio.

    I genitori di alunni disabili non abbassano la guardia sul diritto allo studio dei loro figli. Proprio in questi giorni l'Osservatorio per l'integrazione scolastica ha pubblicato in rete i facsimile di tre esposti-denuncia da presentare in caso in cui vengano disattesi gli obblighi del sostegno e dell'integrazione scolastica. I modelli presenti in rete sono tre e si possono scaricare dal sito dell'Osservatorio.
   Il primo facsimile di denuncia riguarda l'eventualità che all'inizio del nuovo anno scolastico non siano state rispettate le disposizioni sulla formazione delle classi. Come si ricorderà, il Decreto ministeriale n. 141/99 stabilisce che le classi in cui è iscritto un alunno disabile non devono avere più di 25 studenti, che devono scendere a 20 se gli alunni svantaggiati sono più di uno. Disposizione confermata poi dalla circolare ministeriale n. 77 del 19 febbraio di quest'anno e da una successiva dell'8 luglio, che ha fissato tra l'altro al 10 luglio il termine massimo entro il quale il dirigente scolastico deve comunicare al Direttore dell'Ufficio scolastico regionale la richiesta di sdoppiamento delle classi.
   Il secondo esposto-denuncia riguarda invece il caso in cui non vengano rispettate le norme contenute nell'articolo 139 del decreto legislativo n. 112/98, che ha stabilito il trasferimento alle regioni e agli enti locali di alcuni funzioni relative al sostegno. In particolare, la denuncia potrebbe partire se i genitori si accorgono che manca il necessario supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni disabili, vale a dire l'assistenza materiale da parte dei collaboratori scolastici.
   Infine, il rischio di denuncia si paventa quando non vengono rispettate alcune norme contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto scuola, relativo al profilo e alle mansioni dei collaboratori scolastici. Questi, infatti, devono assicurare agli alunni disabili ogni forma di assistenza, compresa quella per l'uso dei servizi igienici e per l'igiene personale, nel caso in cui ve ne fosse bisogno. Per lo svolgimento di questa mansione, il contratto prevede un compenso incentivante.
   Nei prossimi giorni l'Osservatorio pubblicherà in rete altre indicazioni rivolte in particolare alle associazioni

*    *    *

Per prendere visione dei modelli di esposto denuncia CLICCA QUI



04 agosto - Genova -  Comunicato stampa dell'ANFAA - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, che sottoscriviamo pienamente - "NO" ALL'INACCETTABILE DISEGNO DI LEGGE CHE VUOLE MANTENERE IN VITA GLI ISTITUTI PER I MINORI
   E' dal 1962 che l'Anfaa (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie) opera quale associazione di volontariato promozionale per la tutela dei diritti dell'infanzia, con l'obiettivo principale di affermare e garantire il diritto di tutti i bambini, compresi quelli handicappati e malati, a crescere in una famiglia: anzitutto nella loro d'origine e, quando questo non è possibile, in una adottiva o affidataria secondo le situazioni.

   La nostra associazione ha contribuito in modo determinante all'elaborazione delle leggi 431/1967 e 184/1983 che hanno avuto il merito di porre al centro dell'attenzione il bambino e il suo diritto a crescere in famiglia.
   Purtroppo la recente legge n. 149/2001 ha modificato in senso peggiorativo la precedente normativa, preoccupandosi più delle pretese degli adulti che delle reali esigenze dei bambini. Ne fanno fede:

- l'aumento del differenziale di età fra adottanti e adottato e le numerose deroghe ai requisiti per adottare, nonostante esista una costante sproporzione fra le moltissime domande di adozione e il numero dei minori dichiarati adottabili;

- la possibilità per l'adottato, a certe condizioni, di risalire all'identità dei procreatori, quasi che i genitori adottivi fossero dei semplici "allevatori" e quello del sangue un vincolo indissolubile;
-la discrezionalità degli enti pubblici nell'erogare aiuti e contributi ai nuclei familiari a rischio, alle famiglie affidatarie e alle famiglie adottive di minori grandicelli o portatori di handicap, subordinando le prestazioni alle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci e negando perciò a tali interventi la dignità di "diritti esigibili".
   In questo scenario preoccupante, un elemento positivo era tuttavia rappresentato dall'impegno, contenuto nel secondo comma dell'art. 2 della legge 149/2001, di superare entro il 31 dicembre 2006 il ricovero dei minori in istituto, mediante l'affidamento a una famiglia o, ove ciò non fosse possibile, mediante l'inserimento in "comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia".
   Evidentemente il Parlamento aveva tenuto conto della denunzia che in sede scientifica, a partire dagli anni Cinquanta, era stata mossa nei confronti degli istituti educativo-assistenziali (orfanotrofi, brefotrofi, collegi, convitti, ospizi) e dei gravi danni, spesso irreversibili, che il ricovero in istituto, specialmente se precoce e prolungato, provoca alla crescita e allo sviluppo della personalità dei minori. Gli istituti non sono strutturalmente in grado di fornire ai bambini una risposta adeguata al loro acuto bisogno di cure materne e paterne. Ormai lo sanno anche le pietre.
   L'Anfaa aveva giudicato positivamente il previsto superamento degli istituti: finalmente la classe politica metteva fine a un vero e proprio "abuso istituzionale" nei confronti di cittadini più deboli, costretti a passare gli anni fondamentali della loro crescita in strutture segreganti ed emarginanti.
   Ma non era così. Con costernazione abbiamo infatti appreso che è all'esame della Commissione Speciale per l'Infanzia del Senato un progetto di legge (n. 791, primo firmatario il Senatore Girfatti, di Forza Italia) che vuole eliminare il termine del 31 dicembre 2006 "per dare - come affermato nella relazione che accompagna l'articolato - agli istituti di assistenza pubblici e privati la possibilità di continuare nell'opera educativa intrapresa" (sic!). Sfrontatamente il provvedimento viene giustificato con l'intento " di salvaguardare e di dare priorità assoluta agli interessi del minore". Esso pretende, di fatto, di equiparare l'istituto alla famiglia!
  
Questa proposta offende la sensibilità e il senso di giustizia di tutte le persone che hanno a cuore i diritti dei 28.000 bambini e ragazzi attualmente ancora ricoverati nel nostro paese
   L'Anfaa chiede ai senatori firmatari di ritirare questo disegno di legge e di impegnarsi invece per promuovere provvedimenti legislativi atti a rendere realmente esigibile per tutti i minori, compresi quelli handicappati e malati, il diritto a crescere in famiglia: tradurrebbero così in fatti concreti quella difesa dei valori della famiglia che, a parole, viene cosi spesso proclamata da parte soprattutto delle forze politiche che rappresentano.
   L'Anfaa ha scritto al Presidente della Commissione Speciale per l'Infanzia del Senato, sen. Ettore Bucciero esprimendo il suo assoluto dissenso su questa proposta e chiedendo di essere sollecitamente ascoltata in merito.

Donata Nova Micucci - Presidente Nazionale Anfaa
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Elenco dei senatori firmatari del disegno di legge 791:
Primo firmatario: Sen. Antonio Girfatti (FI)
Cofirmatari: Cosimo Izzo (FI), Antonio Domenico Pasinato (FI), Ignazio Manunza (FI), Francesco Chirilli (FI), Giuseppe Degennaro (FI), Maurizio Eufemi (CCD-CDU:BF), Antonio Iervolino (CCD-CDU:BF), Amedeo Ciccanti (CCD-CDU:BF), Salvatore Marano (FI), Luigi Bobbio (AN), Vincenzo Demasi (AN), Rosario Giorgio Costa (FI), Pasquale Giuliano (FI), Emiddio Novi (FI), Salvatore Lauro (FI), Mario Greco (FI), Gabriele Boscetto (FI), Gino Trematerra (CCD-CDU:BF), Franco Asciutti (FI), Filadelfio Guido Basile (FI), Giampaolo Bettamio (FI), Giuseppe Bongiorno (AN), Guido Brignone (LNP), Antonino Caruso (AN), Alfredo D'Ambrosio (FI), Riccardo De Corato (AN), Luigi Fabbri (FI), Giuseppe Firrarello (FI), Michele Florino (AN), Giuseppe Gaburro (CCD-CDU:BF), Antonio Gentile (FI), Furio Gubetti (FI) , Graziano Maffioli (CCD-CDU:BF), Luciano Magnalbo' (AN), Luigi Manfredi (FI), Renato Meduri (AN), Salvatore Meleleo (CCD-CDU:BF), Riccardo Minardo (FI), Pasquale Nessa (FI), Lodovico Pace (AN), Mario Palombo (AN), Piero Pellicini (AN), Vittorio Pessina (FI), Francesco Pontone (AN), Egidio Luigi Ponzo (FI), Enrico Rizzi (FI), Stanislao Alessandro Sambin (FI), Giuseppe Semeraro (AN), Giuseppe Specchia (AN), Filomeno Biagio Tato' (AN), Antonio Tomassini (FI), Flavio Tredese (FI), Alberto Pietro Maria Zorzoli (FI), Carmine Cozzolino (AN)

   Se anche i visitatori del Sito dell'A.GE.DI. condividono il rifiuto di ogni forma di segregazione negli istituti, li invitiamo a contattare il senatore del proprio territorio ed esprimere con determinazione il loro dissenso. Ezio

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ANFAA - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie - SEDE NAZIONALE: VIA ARTISTI, 36 - 10124 TORINO - tel. 011/812.23.27 fax 011/812.25.95 - pagina internet: http://www.anfaa.it/  



02 agosto - Dal CEPS Iperbole, su segnalazione di Anna Pace - Richiesta di adesione e di aiuto alla diffusione delle informazioni sulla legge di iniziativa popolare per la Sindrome di Down, l'handicap intellettivo e il volontariato

   Dopo centomila firme raccolte, finalmente la dodicesima commissione del Senato ha iniziato la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare per gli handicap intellettivi, la Sindrome di Down e il volontariato! Grazie alla collaborazione del sito: www.handylex.org/proposta e grazie a migliaia di famiglie, al settimanale Famiglia Cristiana e a CTM, è iniziata la campagna di mobilitazione a sostegno della proposta. Non avendo altri mezzi Vi chiediamo di leggerne i contenuti e, se potete, di trasmetterli a chi ritenete possa essere interessato. Grazie!

Claudio Rizzoli - CEPS - ONLUS - Bologna



01 agosto - Rende (CS) - Comunicato stampa di Calabria Civica - I cittadini bersaglio del Governo Regionale - Sono i cittadini le vittime della legge approvata ieri, in una notte di mezz'estate, dalla maggioranza di centrodestra in materia di sanità.
   

   Vittime tre volte:

  • Perché siamo chiamati a pagare per le inefficienze del servizio sanitario regionale (con ticket, addizionali e limitazioni all'accesso, in particolare per i malati cronici);

  • Perché non vengono colpiti gli sprechi (dobbiamo tenerci e pagare, al di fuori di qualsiasi piano di utilizzo, anche gli ospedali inutili, perfino quelli mai aperti e in costruzione da trent'anni, che non danno e non daranno mai servizi ai cittadini) e i privilegi soprattutto delle categorie sanitarie più forti (mentre non vengono riconosciute le esperienze valide, come  nel caso dell'Elisoccorso di Cosenza: un sistema premiale alla rovescia);

  • Perché come cittadini hanno deciso di escluderci dalla programmazione e dal controllo. I direttori generali verranno nominati e confermati esclusivamente sulla base del rapporto di fiducia con il Governo regionale, a prescindere dai risultati conseguiti e dai servizi offerti ai cittadini ed il nostro diritto a partecipare e a controllare, privo di strumenti di sanzione, non conterà più nulla o quasi. Si sono costruiti una Conferenza di Programmazione alla quale, oltre ai sindaci, potranno partecipare solo i rappresentanti regionali degli enti locali e delle corporazioni più forti e - ma guarda un po¹ !!! -  i soliti componenti della terza Commissione del Consiglio regionale. Gli esclusi? I cittadini e le loro organizzazioni di tutela dei diritti. Si sono riaffermati i poteri dell¹Assessorato alla Sanità, oggi Dipartimento, fonte delle peggiori disgrazie della sanità calabrese ed é stato tolto ogni riferimento alla creazione di un organismo terzo di verifica, controllo e promozione della qualità come, ad esempio, l¹Agenzia sanitaria indipendente da noi proposta.
       Ma non si preoccupino, se credevano di farci tacere o di negare la nostra stessa esistenza, non ci riusciranno. La partecipazione dei cittadini non sarà spenta per decreto regionale. Anzi, il diritto che questa legge nega ce lo riprenderemo dal basso, con la presenza negli ospedali e nelle strutture sanitarie e riscrivendo le regole di una sanità che sia al servizio dei cittadini e ad essi risponda e nella quale paghino i responsabili degli sprechi e dei privilegi e non i malati.

CALABRIA CIVICAOnlus - Via F. Todaro, 85 - 87036 - Rende (CS)  Tel. e Fax 0984 402158 - E-mail calabriacivica@tin.it


 

 

Luglio 2002

 

 



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