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Versione Web Registrazione n. 6/2001 - Tribunale di Reggio Calabria Direttrice Responsabile: Paola Suraci Cliccando su "Agedi News" potrai sfogliare il n. 1 del notiziario dell'Associazione in formato*.pdf E' richiesto il programma Acrobat Reader 5.0 |
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Dicembre 2001
31 dic - Da "Aquilone Blu" - NOI SIAMO FAVOLE
L'Associazione AQUILONE BLU o.n.l.u.s., in difesa dei
bambini, organizza una rassegna di favole, racconti e poesie che verra'
presentata nel corso di "Noi siamo favole", giornata dedicata
ai bambini, che si svolgera' nel mese di aprile 2002 presso
l'Associazione Culturale "Costellazione di Orione" a Barengo
di Mazze' (To).
31 dic - Reggio Calabria - Istituita la nuova sezione dell'AIPD Il 29 dicembre scorso stata inaugurata alla presenza di soci, autorità e rappresentanti di associazioni, la nuova sede dell'Associazione Italiana Persone Down, un organismo che ha la sede centrale a Roma e che è diffuso su tutto il territorio nazionale. La Sezione è presieduta dal Dott. Sebastiano Lanzaro ed è ospitata in locali del Santuario di Sant'Antonio, Via Collina degli Angeli, Reggio Calabria. I saluti e gli auguri dell'A.GE.DI. e della FISH Calabria sono stati portati da Pasquale Ezio Loiacono, il quale ha anche invitato la nuova Associazione a partecipare al prossimo incontro provinciale per la costituzione della Federazione Provinciale della FISH.
28 dic - Disattese quasi tutte le richieste fatte dalle associazioni - di Carlo Giacobini(*) Presentiamo
una sintesi del documento di Carlo Giacobini. La versione integrale è
consultabile all'indirizzo: fin2001com.shtml
DETRAZIONI PER FIGLI A CARICO - Ampio rilievo è stato garantito
dagli organi di informazione sulle detrazioni concesse alle famiglie.
Chi presenta la denuncia dei redditi annuale, ha l'opportunità di
operare detrazioni per figli e familiari a carico. Per legge sono
fissati gli importi che possono essere detratti dall'imposta lorda e gli
eventuali limiti di reddito entro i quali sono ammesse queste
detrazioni. Nell'ultima Finanziaria il Parlamento ha aumentato le cifre
forfettariamente detraibili per ogni figlio a carico. Nessun limite di reddito è previsto se i figli sono quattro o più. Nel caso infine che il reddito sia compreso fra i 46.481,12 e i 51.645,69 euro (100 milioni) spetta comunque una detrazione che è pari a 303,68 euro per il primo figlio e a 336,73 euro per i successivi figli a carico. La Finanziaria 2002 prevede inoltre che per ogni figlio disabile sia possibile portare in detrazione 774,69 euro (1 milione e mezzo di lire). Per definire il disabile ci si riferisce alla situazione di handicap di cui all'articolo 3 della legge 104/1992 (non si fa menzione quindi alla connotazione di gravità). Per gli altri familiari conviventi a carico è prevista una detrazione pari a 285,08 euro. Vogliamo a questo punto attirare l'attenzione su quei contribuenti che in termini "tributari" vengono definiti "incapienti". Gli incapienti sono quei contribuenti che hanno un reddito tanto basso (sono qualche milione in Italia) da non poter presentare la denuncia dei redditi. Ma si possono considerare incapienti anche quei contribuenti che, pur presentando la denuncia, dispongono di un reddito non molto alto e non debbono quindi allo Stato un imposta tanto alta da permettere di sfruttare appieno le detrazioni offerte dalla normativa fiscale. Tutti questi contribuenti trarranno un beneficio limitato, o non l'avranno affatto, da questa manovra finanziaria. I maggiori benefici li avranno invece le famiglie con redditi medio-alti. Si tratterà di situazioni tutt'altro che infrequenti e che riguarderanno le famiglie con reddito più basso. Un altro esempio ancora più eclatante. Pensionato sociale con figlio a carico. Non presenta alcuna denuncia dei redditi e non fruisce quindi di nessun beneficio.
AUMENTO DELLE PENSIONI MINIME - Anche questa novità è stata
ampiamente propagandata. Dal primo gennaio prossimo queste pensioni
verranno innalzate a 516,89 euro (un milione di lire) a patto che il
beneficiario abbia più di 70 anni di età e che non disponga di un
reddito personale, escluso l'eventuale reddito derivante
dall'abitazione, superiore a 6.713,98 euro (13 milioni di lire). Nel
caso sia coniugato il reddito dei due coniugi non deve superare i
6.713,98 euro incrementati dell'importo annuo dell'assegno sociale
(circa 21 milioni totali quindi). Lo stesso aumento a 516,89 euro spetta
anche agli invalidi civili totali, ai sordomuti e ai ciechi civili
assoluti. Il limite di reddito personale è il medesimo (6.713,98 euro),
mentre il limite di età in questo caso è abbassata a 60 anni. La
misura non interessa gli invalidi civili parziali (dal 99% al 74% di
invalidità) che riscuotono l'assegno mensile di assistenza, né i
ciechi civili parziali. Tantomeno riguarda gli invalidi con meno di 60
anni di età anche se hanno una disabilità gravissimi e sono privi di
reddito. Ricordiamo gli elementi per noi più rilevanti di questa norma. Nelle parti comuni degli edifici sono ammesse alla detrazione le spese derivanti da interventi volti alla manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione. Le stesse spese, ad esclusione di quelle relative alla manutenzione ordinaria, sono ammesse alla detrazione nelle singole unità immobiliari. Le opere per l'eliminazione di barriere architettoniche sono esplicitamente incluse in queste agevolazioni, sia che gli interventi insistano nelle singole unità immobiliari, sia che siano realizzati in parti comuni degli edifici. Il beneficio fiscale non interessa solo l'installazione di ascensori e montacarichi, ma anche la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione aprendo l'opportunità di ottenere l'agevolazione anche sulle soluzioni di domotica e controllo ambientale. Sempre a proposito di prestazioni di recupero edilizio, anche per il 2002 verrà applicata l'aliquota IVA del 10% introdotta nel 2000. L'agevolazione regolamentata in modo piuttosto articolato, si applica alle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia eseguite esclusivamente su fabbricati destinati ad uso abitativo privato. Oltre che su queste prestazioni l'IVA al 10% si applica anche su alcuni prodotti già definiti dal Decreto del Ministro delle finanze del 29 dicembre 1999 e cioè su: ascensori, infissi esterni ed interni, videocitofoni, apparecchiature di condizionamento e riciclo dell'aria, sanitari e rubinetterie da bagno, impianti di sicurezza se destinati a fabbricati a prevalentemente uso abitativo. FINANZIAMENTO DELLA LEGGE 13/1989 - Con particolare insistenza era stato richiesto dalle associazioni che fosse rifinanziata la Legge 13/1989, che prevede contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici private. Alla voce relativa al Ministero delle infrastrutture non è previsto alcun finanziamento. Per questa, quindi, per gli anni a venire non è prevista nessuna copertura. L'ultimo finanziamento utile della Legge 13/1989 è stato previsto dalla Legge 2 ottobre 1997, n. 345 che aveva stabilito un stanziamento di 20 miliardi di lire per ciascuno degli anni 1998, 1999 e 2000. MORBO DI COOLEY E DREPANOCITOSI - Fra gli articoli della nuova Finanziaria se ne trova uno che introduce misure a favore dei lavoratori affetti da talassemia major (morbo di Cooley) e drepanocitosi. I lavoratori affetti da queste patologie da talassemia major che hanno raggiunto un'anzianità contributiva pari o superiore a dieci anni, in concorrenza con almeno trentacinque anni di età anagrafica, hanno diritto a un'indennità annuale di importo pari a quello del trattamento minimo delle pensioni a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. La misura, che giustamente farà piacere ai diretti interessati, lascia un po' perplessi in quanto alla logica (se ve n'è una) adottata: vi sono infatti centinaia di patologie invalidanti almeno quanto la talassemia che avrebbero pari diritto a una provvidenza simile. (*)
Responsabile del Centro per la documentazione legislativa Unione
28 dic - Il Nuovo - Ma che auguri sono se si muore? di Enzo Catania La triste conta dei morti per i "botti" è iniziata - Ma cosa accade nella testa di molti italiani? - Per tutto l'anno padri e nonni con buoni principi - Perché poi trasformano l'Italia in santabarbara?
Nell'Italia dell'infanzia violata non ci sono solo i lupi mannari
travestiti da pedofili, gli abusi in famiglia, le violenze nel
quartiere, insomma le mille insidie che il più delle volte neppure le
cronache riescono a raccogliere e a raccontare poiché si disperdono nei
tunnel dell'omertà. Ci sono anche i botti di fine anno. A Catanzaro, un
petardo ha già ucciso un bimbo di 6 anni. Cosicché il de profundis
che puntualmente percorre l'Italia da Saint Vincent a Canicattì
stavolta è addirittura iniziato in anticipo. Bisognerebbe essere
ipocriti per non gridare alla vergogna. Eppure
mi sa che quest'Italia non arrossisce poi così tanto, visto che
continua a trasformarsi in una specie di santabarbara. Possibile che il
Bel Paese non si renda conto che è un'abitudine da giungla acquistare
come regalo di Natale e di Capodanno un piccolo "arsenale" da
fare esplodere alla mezzanotte del 31? Possibile che siano sempre di più
quelli che, oltre a fare entrare in casa oggetti utili e di alto
gradimento in famiglia, arrivano anche con sofisticati giochi
pirotecnici con cui "caratterizzare" i propri balconi e le
proprie finestre durante la notte del "grande trapasso"? Non
è bastato il fatto che da anni la mattina dell'1 siamo costretti a
contare nei mattinali delle questure e al pronto soccorso decine di
mutilati, quando non accade addirittura di peggio, cioè dover dire una
preghiera all'obitorio o incolonnarci dietro piccole bare verso il
cimitero?
Fa pena affrontare questi discorsi in giorni che dovrebbero essere solo
di festa e di spensierata allegria. Ma non è possibile tacere nel
momento in cui viene fuori che la Guardia di Finanza ha già sequestrato
decine di tonnellate di botti pericolosi a Firenze, Lecce, Lucca, San
Donato Milanese, Palermo, Pescara. Quest'operazione a macchia di
leopardo che ha toccato il Nord, il Centro e il Sud, da una parte spinge
a un plauso alle forze dell'ordine che sanno fare il loro mestiere, ma
dall'altra porta a fare una riflessione che dovrebbe fare accapponare la
pelle: se le tonnellate di botti pericolosi sequestrate sono state così
tante, quante altre invece sono rimaste nelle case, pronte a essere
tirate fuori per buttarsi alle spalle l'anno che finisce e mettere il
biberon in bocca a quello che nasce? Non solo: quanti botti restano
annidati nelle cantine o nei box degli italiani per trasformare giardini
privati o spiagge in rumorose luminarie nel momento in cui durante
l'anno si vuole festeggiare "alla grande" una qualsiasi
ricorrenza?
C'è davvero da mettersi le mani nei capelli: raccontano le cronache che
tra i petardi fuorilegge ora
hanno tirato fuori pure la "Bomba Osama" (500 mila lire), la
"Bomba Maradona" (250 mila lire), la "Supermaradona"
(380 mila), "il Razzo Taricone" (380 mila), "il Razzo
Sputnik" (260 mila), "il Petardo Samuele"(120 mila) e così
via. Il guaio è che a rifornirsi di questi congegni sono spesso nonni e
papà, i quali hanno fama di saggezza e che per tutto l'anno sembrano
darsi da fare per inculcare a figli e nipotini un detto: "Nella
vita ci vuol senno...". Davvero bell'esempio. Un mio grande amico,
che per anni ha fatto il questore in molte grandi città italiane,
raggiungendomi al telefono per gli auguri, a una mia domanda precisa sul
fenomeno, sbotta: "Ma lo sai che c'è gente tranquilla, la quale la
notte del 31 corre ad impugnare la pistola regolarmente dichiarata, che
per tutto l'anno si tiene in un cassetto del comodino, semplicemente per
il barbaro gusto di sparacchiare quattro colpi dalla finestra?". Già.
Poi leggiamo anche le cronache del 2 gennaio: donna colpita da un
proiettile vagante, giovane al balcone centrato da un colpo, mamma
sfiorata da uno sparo mentre attraversa la strada... E scattano le
inchieste, i commissariati e le caserme dei carabinieri si ingolfano di
cartacce. Risultato: spesso non si riesce neppure a individuare il
forsennato che, nell'arco di una notte che avrebbe dovuto concludersi
tra cin-cin è abbracci, si è cucito addosso l'etichetta di
“incosciente”. Quando non quella di “killer”. Con un rimorso a
vita sulla coscienza.
Intendiamoci: esistono anche botti innocui, perfettamente legali, veri e
propri giochini che i grandi possono permettersi per la gioia dei più
piccini. Ma non è certo a questi che mi riferisco. Il discorso vale per
la moda pazza di insistere con botti fuorilegge e pericolosi, che
spessissimo si trovano anche ai mercati e sulle bancarelle rionali. E
per favore, non laviamoci la coscienza nel dire che “impazzano
soprattutto a Napoli”. Ci sono ovunque, l'Italia è una specie di
alveare: l'hanno appena dimostrato, per l'appunto, gli ultimi sequestri
preventivi. Che fare allora? Semplice: rinsavire e in gran fretta. Il
che non significa fare del gratuito moralismo, ma semplicemente leggere
la realtà e cercare di costruirci sopra una nuova mentalità. Qua la mano, padre Antonio Rungi. Pur non avendo io mai avuto tanta familiarità con i preti, lo dico con la mia esperienza da cronista: mentre il 2001 volge al capolinea sarebbe bello se accanto a ogni campanile, prima ancora dei botti del 31, esplodesse la voce di un padre Rungi, il teologo campano che all'eco della morte del bambino di Catanzaro ha tuonato: "Basta giochi pericolosi. Sappiate che acquistarli non solo offende le coscienze, ma è peccato mortale. E smettetela di salutare l'anno con queste pratiche pericolose e antisociali. Piuttosto destinate i soldi a opere di beneficenza o alle vittime della guerra e del terrorismo". Bravo, padre Rungi. E' così che parla un teologo. Per una volta vogliamo tutti illuderci che lo stiano ascoltando? Presto avremo la prova del nove: se stavolta siamo saliti in civiltà, lo sapremo l'1 mattina. Buon anno.
28 dic - Frosinone - Bimbo di 3 anni gravemente ferito da un botto - Ignoti lo hanno gettato nel giardino di casa dove il piccolo, G. S. stava giocando. Ha ustioni al volto e lesioni a un timpano. E un ragazzo di 18 anni ha avuto una mano distrutta dalla preparazione di un petardo - di Angela Nicoletti (Il Nuovo) - Mancano ancora tre giorni alla notte di San Silvestro, ma i botti hanno già fatto feriti. A Pontecorvo, un piccolo paese in provincia di Frosinone, un bambino di tre anni, G. S, ha ricevuto un petardo addosso, mentre stava tranquillamente giocando nel giardino di casa. Qualcuno ha gettato il botto oltre le siepi, probabilmente ignaro del piccolo, che lo ha preso in pieno viso. G. S. ha riportato gravi ustioni al volto e lesioni a un timpano. Le sue urla di disperazione hanno richiamato l'attenzione dei genitori del piccolo. Immediatamente è stato trasportato all'ospedale "Pasquale Del Prete" dove, vista la gravità del caso, i medici del pronto soccorso hanno immediatamente disposto il trasferimento a Roma. I carabinieri stanno adesso cercando l'autore del lancio. E sempre in provincia di Frosinone, questa volta ad Alatri, un perito chimico di diciotto anni si è visto ricostruire al Cto di Roma la mano destra che era stata devastata dallo scoppio di una bomba artigianale che i due ragazzi stavano preparando all'interno dello scantinato di casa. La miscela di diversi elementi chimici ha scatenato un'anomala reazione: le polveri sono esplose improvvisamente senza lasciare il tempo al ragazzo di fuggire.
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dic - Catanzaro - A CATANZARO COME IN MEDIO ORIENTE - Muore un
bambino di sei anni con un petardo trovato per strada
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DIC - Roma - DISABILI:
TORNANO LE SCUOLE SPECIALI? LE PREOCCUPAZIONI DELLA FISH I timori della Fish sono stati espressi in un dossier inviato al Ministro dell'Istruzione Moratti. Rispetto al rischio di un ritorno al sistema delle scuole speciali così si è espresso il presidente della Fish Pietro Barbieri: "Abbiamo questa indicazione da parte della sottosegretario al Welfare Grazia Sestini che ha indicato le scuole speciali di Don Guanella come modello per il futuro. Il silenzio del Ministero dell'istruzione ci fa temere il peggio". Questa ipotesi sottolinea la Fish è sostenuta da quanti ritengono che gli alunni gravi non trarrebbero alcun vantaggio dal frequentare la scuola di tutti ma starebbero meglio in strutture specializzate. Un'idea che l'organizzazione definisce un "preconcetto che si ritiene dettato dal buonsenso". La Fish sostiene invece che per gli alunni con handicap grave si deve realizzare un'integrazione "a livelli più alti".
Ma non è questo l'unica preoccupazione dell'organizzazione. "Ciò
che preoccupa è che si naviga a vista. C'è una difficoltà
generalizzata anche dovuta al fatto che un nuovo governo deve
orientarsi, capire. Le linee politiche in materia di disabilità
verranno più avanti." Un caso di disservizio è rappresentato
anche dalle nomine degli insegnanti specializzati e la validità
di Titoli di specializzazione per il sostegno rilasciati da alcune
Università italiane in contrasto con le direttive ministeriali.
"Si registrano ritardi incredibili - sottolinea il presidente della
Fish - e difficoltà in merito alle graduatorie, tutto a danno della
continuità didattica e dell'anno scolastico che è già iniziato".
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dic - Roma - COMUNICATO STAMPA DELLA F.I.S.H. (FEDERAZIONE ITALIANA PER
IL SUPERAMENTO DELL’HANDICAP) SUGLI STATI GENERALI DELLA SCUOLA Il Presidente FISH Pietro Vittorio Barbieri C/O FAIP - VIA GIUSEPPE CERBARA, 20 - 00147 ROMA TELEFONO 06/51605175 FAX 06/51883253
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dic - Lamezia Terme - Nunzia Coppedè, presidente della FISH Calabria,
scrive una "lettera aperta" al Presidente della Giunta
Regionale Chiaravalloti, sul passaggio di gestione dell'Istituto
Giovanni XXIII di Serra d'Aiello alla Società Tosinvest di Roma. Ecco il testo.
Alla
cortese attenzione del Presidente della Giunta Regionale On. Giuseppe Chiaravalloti, Viale
dei Filippis, 88100
Catanzaro Fax
0961 / 773607 - 772153 Lamezia
Terme martedì 18 dicembre 2001 Caro
On. Chiaravalloti,
il mio nome é Nunzia Coppedé, Le scrivo come singola persona in grave
situazione di disabilità e come Presidente della “FISH Calabria”,
una Federazione per il Superamento dell’Handicap, a cui aderiscono 31
Associazioni di, con e per disabili. Scrivo a Lei questa lettera, in
nome di persone disabili e loto familiari, in seguito ad un articolo
apparso sul giornale il "Quotidiano" del 15 dicembre 2001, il
quale riporta ultime
informazioni sull’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra D’Aiello in
Provincia di Cosenza. Di fronte alle vicende di questo Istituto non so
mai se sia meglio sentirne parlare o se siano preferibili i lunghi
silenzi che nascondono proposte di soluzioni tappabuchi fatte per
bloccare le contestazioni del personale, pagato per mantenere
prigioniere 495 persone in grave situazione di disabilità psicomotoria
e mentale e non in grado di autotelarsi.
Sono bastate poche righe dell’articolo del giornale per far capire che
l’attenzione ancora una volta non andava a favore degli ospiti
dell’istituto, ma era orientata esclusivamente a fornire garanzie di
lavoro agli operatori ed al risanamento dei conti economici dell’Ente.
Comunque io Le scrivo perché l’articolo in questione afferma che Lei,
caro Presidente, si è dimostrato attento e disponibile ad avallare la
richiesta della Società Tosinvest di Roma che intende succedere nella
gestione dell’Istituto, amministrato attualmente dalla Fondazione Papa
Giovanni XXIII che fa capo
alla Diocesi di Cosenza, e di conseguenza a rispondere favorevolmente
alle richieste, avanzate dalla stessa Società, di portare il numero
degli ospiti dai 495 già autorizzati a 500
oltre ai 100 posti per il day ospital, remunerando le prestazioni
in base alle tariffe nazionali della riabilitazione. La Società
Tosinvest in cambio si impegnerebbe a risanare i debiti ed a riassorbire
il personale in esubero.
Nonostante tutte le leggi degli ultimi dieci anni parlino di
deistituzionalizzazione o della attivazione di luoghi residenziali ad
alta intensità assistenziale, laddove è estremamente necessario, ma
con moduli di 20 persone massimo e, di non più di tre moduli vicini,
per l’Istituto Papa Giovanni XXIII non si va in questa direzione, ma
addirittura si chiede di aumentare il numero dei ricoverati!
Ancora una volta la parola-chiave utilizzata per affrontare il problema
“Serra d’Aiello” è la garanzia di assorbimento di tutto il
personale, per cui le uniche cose che contano sono il diritto al lavoro
degli operatori ed il peso dei costi necessari per mantenere la
struttura. Ma il diritto alla dignità umana delle persone con disabilità,
segregate in quel luogo orrendo e invivibile, interessa a qualcuno? Come
persona disabile posta anch’io nelle stesse condizioni di bisogno dei
ricoverati nell’Istituto, ho constatato con amarezza che al “caso
Papa Giovanni XXIII” hanno risposto finora con superficialità,
scorrettezza e abuso, e comunque in maniera inconcludente, sia le
Istituzioni nazionali e regionali sia
la chiesa. Come “FISH Calabria” denunciamo le violenze-costrizioni
che subiscono quotidianamente le persone disabili ricoverate, e
chiediamo soluzioni alternative adeguate, finalizzate a restituire loro
dignità e qualità di vita. Chiediamo per loro nient’altro che la
normalità.
Ogni
persona disabile, al di là del tipo di handicap e al di là di
qualsiasi problema che può avere, ha il diritto di essere considerata
“persona” a tutti gli effetti: nessuno si può arrogare il potere di
cancellare i suoi diritti ad una esistenza normale, neanche una
Istituzione pubblica o privata o una Fondazione cattolica.
Caro Presidente, vorremmo che non fosse vero ciò che ha scritto il
giornale sul suo appoggio incondizionato ad una “ditta” che verrebbe
a rilevare l’Istituto e a salvare i posti di lavoro degli operatori,
facendone pagare i costi in dignità e in diritti umani alle persone ivi
ricoverate. L’Istituto Papa Giovanni XXIII non può essere considerato
una fabbrica che produce giocattoli da regalare a Natale e nemmeno una
ditta qualsiasi che si possa offrire al migliore acquirente: è un luogo
da riconvertire, una struttura al tempo stesso da smantellare e da
ricostruire con criteri adeguati alle leggi vigenti, le quali non
consentono numeri così alti di ricoverati concentrati in un solo luogo
ed “iperprotetti” al punto da venire non riabilitati ma
“custoditi” con l’unico esito di dare lavoro ai loro assistenti.
Caro Presidente, ci appelliamo alla sua sensibilità e alla sua
competenza in materia di leggi e Le chiediamo di non diventare complice
di una situazione che uccide civilmente ogni giorno le 495 persone
disabili, condannate nell’Istituto senza alcuna possibilità di uscita
e di inserimento ed integrazione sociale solo perché disabili e
incapaci di autotutelarsi.
Il nostro è un appello disperato. Le chiediamo di fare una scelta
coraggiosa schierandosi a favore di coloro che da soli non possono
difendersi, e di impegnarsi per una soluzione definitiva e adeguata che
corrisponda alle leggi nazionali e regionali in materia di assistenza e
di riabilitazione delle persone disabili in situazioni di handicap anche
gravi. Anche le indicazioni e le risoluzioni europee in materia di
handicap, insieme alle regole standard delle Nazioni Unite invitano i
vari governi ai diversi livelli, centrali e locali, al rispetto della
dignità umana delle persone handicappate, affermando che fino a che
delle persone saranno escluse e discriminate continueremo a produrre
società violente e inumane. Confidiamo in Lei e nella Sua sensibilità. Come Presidente della FISH Calabria sono inoltre pienamente disponibile per un incontro e per una collaborazione proficua a restituire alle persone disabili la dignità umana e i diritti civili politici e sociali che sono stati loro tolti. FISH
Calabria ONLUS -
La Presidente Nunzia
Coppedé
17 dic - Reggio Calabria - RICEVIAMO E, CONDIVIDENDO, PUBBLICHIAMO... Ancora una strage che poteva essere evitata, una VERGOGNA di tutte quelle persone che dicono di lavorare per noi e, meglio ancora, pensano per noi. Ancora vittime povere persone che non sono in grado di autorappresentarsi ma che non sono mai state aiutate a farlo, ma l'unica cosa che le istituzioni sono riuscite a fare per loro è RINCHIUDERLE IN UN PREFABBRICATO, LONTANO DA OGNI POSSIBILITÀ DI INTEGRAZIONE SOCIALE, DI CURE MEDICHE, visto che il primo ospedale è distante 20 o 30 km, E I VIGILI DEL FUOCO A 60 Km. Rinchiusi lontano dalle città, che potevano ospitare queste persone in strutture più idonee e dare risposte alle emergenze più tempestive e puntuali, Invece si volevano trasferire altre persone all'interno della struttura incendiata, cosi come per le povere 19 vittime , sarebbe stato ad attenderle lo stesso destino. I mass media stanno divulgando come al solito delle notizie negative come dire non si può prendere in considerazione le affermazioni di persone che hanno disturbi psichici... ma io mi domandando colui che ha permesso tutto questo da quali disturbi e affetto ............. Spero che chi dovrà accertare la verità lo faccia al più presto in modo che altre persone non vengano uccise ................... Generoso Di Benedetto, un cittadino che non vuole morire
16 - Salerno - 19 I MORTI NEL ROGO DELL'OSPIZIO: UN FATTO ACCIDENTALE? - Si, secondo il magistrato inquirente e, ancora una volta, i responsabili di questa ennesima tragedia, resteranno impuniti.
(AGI) - La regione Campania avvierà un' inchiesta amministrativa sul
rogo di San Gregorio Magno. Fin qui l'agenzia. Noi invece ci chiediamo come sia possibile che, nonostante siano prescritte dalle leggi, precisi criteri di sicurezza a cui, tutte le strutture di ricovero devono uniformarsi, possano succedere questi fatti. A nostro parere esistono delle responsabilità ben precise, che ci auguriamo vengano individuate dalla magistratura, sia che si tratti di mancata attuazione delle norme della 626, da parte dei gestori dell'istituto, sia che si tratta di omissione di controlli da parte degli enti pubblici, che avrebbero dovuto vigilare sulla struttura. Siamo stufi che accadano ancora questi episodi di gestione leggera di strutture riabilitative e assistenziali; siamo stufi che ancora una volta abbiano perso la vita persone indifese, che, a quanto affermato dai media televisivi questa sera, erano "rinchiusi" nelle loro camere. Ci viene in mente Il campeggio di Soverato, dove l'anno scorso si è consumata una tragedia simile, e ci chiediamo: saranno individuati e puniti i responsabili? oppure la vita di quelle persone non vale neanche il costo di un'indagine approfondita?
15 dic - Roma - Camminerà la donna a cui hanno ricostruito il midollo. Muoverà i primi passi fra 3 mesi la giovane paraplegica di Brescia cui è stata ricostruita per la prima volta al mondo, la spina dorsale. Quasi un miracolo.
(Il Nuovo)
- Già oggi infatti la donna, che aveva subito una lesione totale del
midollo e, per questo, sarebbe rimasta sulla sedia a rotelle a vita,
esegue movimenti volontari delle gambe. Ad illustrare i suoi progressi è Giorgio
Brunelli, presidente della Fondazione per la ricerca sulle lesioni del
midollo spinale, che ha eseguito l'intervento, durato 13 ore, appena 13
mesi fa. Nel 2002 il mago dei nervi opererà all'estero, dove proseguirà le sue ricerche sugli animali, in attesa che venga completata la nuova sede del suo istituto a Brescia, ''speriamo nel 2003''. Brunelli studia il midollo spinale dal 1980, con ricerche prima sui ratti e poi sulle scimmie. ''Con questo intervento - dice - abbiamo dimostrato due cose fondamentali, che prima non sospettavamo nemmeno''. In tutti gli animali, infatti, i muscoli sono mossi da una cellula nervosa che sta nel midollo spinale, stimolata da un'altra localizzata nella corteccia cerebrale. Con questo intervento, il neurone del midollo spinale, che per il trauma era stato completamente separato dal primo motoneurone (quello del cervello), è stato risaldato. E questo nonostante il sistema nervoso centrale umano secerna delle sostanze che non ne permettono la rigenerazione. La connessione è stata realizzata per mezzo di innesti di nervi della paziente dal fascio corticospinale - che scende dal cervello nel midollo - direttamente con i muscoli. Il nervo peroneo e' stato inserito sopra la lesione spinale. Cosi' non è piu' il secondo motoneurone (quello del midollo) che va al muscolo, ma il primo: infatti il secondo è stato bypassato.
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dic - Roma - VIOLENZE SU MINORI: IL COMUNE DI ROMA ISTITUISCE L'AVVOCATO
DEL BAMBINO
11 dic - Reggio Calabria - E' MORTO IL SINDACO ITALO FALCOMATA' Questa sera ci siamo uniti alle centinaia di persone che hanno atteso per ore, all'esterno dell'abitazione del Prof. Italo Falcomatà, prima di poter salire e portare il loro cordoglio alla moglie ed ai figli. Per la prima volta abbiamo visitato la sua casa, un piccolo appartamento, sobriamente arredato, con tanta luce e tanto calore: precisa rappresentazione della persona che era Italo, il nostro amico Italo. Un uomo semplice ricco dei suoi valori e innamorato della sua città. Abbiamo visto la sua signora indossare ancora la tuta verde e la mascherina, la stessa tenuta, riteniamo, utilizzata per accompagnare il suo uomo alla conclusione della sua esistenza fisica. Il suo spirito, invece, era in quella casa, tra i suoi figli ed i suoi affetti e sul volto delle persone che, silenziose, aspettavano dai vigili comunali, il via per poter salire le quattro rampe di scala e poter partecipare il loro dolore ai familiari. Dalle ore 12:00 di domani, la salma sarà esposta a Palazzo San Giorgio, dove riceverà l'estremo saluto del popolo di Reggio, mentre i funerali saranno celebrati alle ore 16:00 di giovedì 13, in Cattedrale.
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dic - Francia - VIOLENTO'
TRE BIMBE: 15 ANNI DI GALERA
06 dic - RICEVIAMO E, MOLTO VOLENTIERI, PUBBLICHIAMO. Salve, ho rivisto il vostro sito per questo vorrei riproporre alla vostra attenzione la mostra permanente dell'associazione APTE (Amici della Prima e Terza Età), aperta ogni prima domenica del mese in Maranola di Formia, Piazza Maggiore (ingresso libero), alla mostra è dedicato il sito: www.pinocchioamarcord.com La mostra ruota intorno al mondo della prima e terza eta’, ai vecchi giochi che si facevano in Italia ed ai moderni giochi dei ragazzi di tutto il mondo, tratta inoltre Il tema dei mestieri scomparsi, dell’emigrazione italiana, della Guerra nel mondo. Pinocchio Amarcord vuole ricordare il mondo del passato, attraverso le storie che i nonni vorrebbero raccontare ai nipoti, ma che per paura di annoiarli si fanno aiutare a raccontare da Pinocchio. Saranno i nonni che guideranno i visitatori nella mostra Pinocchio Amarcord e saranno ben felici di “fare da Cicerone” nel mondo della memoria, sfruttando il ricordo di storie vissute. "La cultura orale dei nonni deve essere memorizzata prima che sia troppo tardi, perché, come ha detto lo scrittore africano Amadu Hampatè Ba, “ogni volta che muore un vecchio…. è come se bruciasse una biblioteca”. La mostra si e’ tenuta con successo gia’ a San Francisco, Formia, Roma, Modena e sara’ prossimamente a Parigi. Stiamo tutt’ora lavorando per la realizzazione del libro di Pinocchio in Gaelico e per la realizzazione del medesimo libro in dialetto Formiano. Tutto questo e’ stato possible grazie alle centinaia di “amici di Pinocchio Amarcord” presenti in ogni parte del mondo, collaborando con la nostra associazione o semplicemente donando un vecchio libro di Pinocchio (di cui la mostra e’ particolarmente ricca). Pinocchio Amarcord ha appena preso parte all’incontro di Stoccolma tra Scienziati Italiani e specialisti da tutto il mondo sui temi di punta della ricerca in Fisica Nucleare, invitato dall’Ambasciata d'Italia Oakhill, Djurgarden 115 21 Stockholm Sweden Nel nostro sito e’ inoltre possible leggere on-line il libro di Pinocchio e vedere parte delle opere che compongono la mostra “Pinocchio Amarcord”. Ringraziandovi per la vostra attenzione, porgo I miei piu’ sinceri saluti, ed un grazie per il vostro lavoro. Informazioni utili: - Pietro Viola - School of Cosmic Ray Physics - 5, Merrion Square Dublin 2, Irlanda - pinocchioapte@katamail.com - APTE - Via Cassia, 1727 - 00123 Roma - Mostra di Pinocchio - Amici della Prima e Terza Età - Tel. (06) 30892973 - Formia (Latina)
05
dic - Roma - "Quale presente e quale futuro per le politiche
dell'integrazione scolastica >
I numerosi e gravi disservizi concernenti insufficienti nomine di
insegnanti specializzati, mancata assistenza di base dei collaboratori
scolastici, sovraffollamento delle classi frequentate da alunni con
handicap e dell’eccessiva concentrazione degli stessi nella medesima
classe. Tali disservizi, verificatisi fin dall’inizio dell’anno
scolastico, hanno inciso sulla qualità dell’integrazione
scolastica e non sono stati ancora risolti malgrado alcune tardive
Circolari del Ministero dell’Istruzione. La girandola dei supplenti
per il sostegno, ancora in atto. Rimangono perplessi, in mancanza di chiarimenti del Ministro Moratti, sull’ipotesi di riforma dei cicli scolastici nella quale non si parla di garanzie per l’integrazione scolastica degli alunni disabili. Per confrontare le proprie proposte con quelle dell’Onorevole Ministro e di tutti gli altri invitati, la FISH e le Associazioni Nazionale e Federazioni Regionali aderenti organizzano un dibattito sul tema: “Quale presente e quale futuro per le politiche dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap in Italia?” mercoledì 12 dicembre 2001, con inizio alle ore 15,30 presso il Campidoglio, Sala della Piccola Protomoteca in Roma, con inizio alle ore 15,30:
Programma del 12 dicembre: Ore 15.30 - Saluto dell’0n.Ileana Argentin – Consigliere delegata dal Sindaco di Roma per le Politiche dell’Handicap; -
Rappresentante del Consiglio Nazionale sulla Disabilità presso European
Disability Forum
Sono stati invitati per il dibattito: -
Dr.ssa Letizia Moratti – Ministro per l’Istruzione -
Dr.Davide Cervellin - Presidente Commissione Handicap Confidustria -
Sindacati Scuola: CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, UNICOBAS Scuola,
04 Parigi - HANDICAP: DIRITTO DI NON NASCERE, NUOVE POLEMICHE (ANSA)
- La Corte di Cassazione francese ha dato oggi la stura a nuove,
forti polemiche quando ha confermato la validita' del principio che un
bambino nato con un handicap ha diritto ad un indennizzo se, per un
errore del medico, la mamma non ha avuto la possibilita' di abortire. La
piu' alta istanza giudiziaria di Francia ha avallato in pieno il
controverso principio - subito denunciato dalle associazioni degli
handicappati e dai vescovi - con una sentenza pronunciata su un caso
specifico, quello di Lionel, un bambino di sei anni nato con gravi
malformazioni congenite in conseguenza di una disfunzione cromosomica.
Questa condizione era ravvisabile nel feto gia' (su segnalazione di Giovanni Buttaroni)
01dic - Roma - 3 DICEMBRE 2001: GIORNATA EUROPEA DELLA PERSONA CON DISABILITA’ La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), ha indetto per lunedì prossimo un incontro dal titolo: “In Italia ed in Europa, il richiamo contro i rischi della deriva”, che si terrà presso la Sala Ricci di Piazza Farnese, Via di Monserrato 126. Presiederà Mario De Luca – Segretario FISH. Gli interventi, tutti interessanti, avranno inizio alle 9.15 e saranno preceduti dalla delegata del Sindaco per le politiche della disabilità, Ileana Argentin. Faranno seguito gli interventi di Pietro Barbieri (Dalla cultura delle socialità verso quella dell'iperproduttività), Carlo Hanau (Ricerca scientifica e Prevenzione: fra ideologie e scarsi finanziamenti), Aldo Pacifici (Una direttiva europea antidiscriminatoria per la disabilità), Anna Contardi (Collocamento al lavoro: una struttura fragile), Cecilia Cattaneo (I "gravissimi" al centro della politica sociale), Salvatore Nocera (I disabili, alunni marginali) e Bruno Tescari (Il bivio fra assistenzialismo e autonomia).
Sono stati invitati: l'On Antonio Guidi, il Dr. Giulio Buffo, il Dr
Andrea Augello, il Dr. Renato Salvicchi. Concluderà i lavori la
Dott.ssa On. Paola Martinelli – di
Forza Italia, l'on Augusto
Battaglia, l'on. Lugi Giacco; il Sen. Michela Bonatesta: e il Dr.
Tommaso Daniele. Le conclusioni saranno tratte da Pietro Barbieri intorno alle ore 13.30.
Per informazioni: C/o Faip - Via
Giuseppe CERBARA, 20 - 00147 Roma-
telefono 06/51605175 fax 06/51883253 01 dic - Jenin - Ucciso un bimbo palestinese di 12 anni Secondo il ministro della Difesa Ben Eliezer, a Jenin e a Nablus "c'è un'alta concentrazione terroristica". Nella zona tornano i carriarmati. Muore anche un ragazzo di 18 anni.
(Il
Nuovo)– Torna l'esercito israeliano nella zona di Jenin. E
si ricomincia a sparare: due palestinesi sono stati uccisi, uno aveva
appena 12 anni. Il bambino, Mohammed Sahlah, è stato colpito mentre
lanciava pietre con altri compagni di scuola contro un carroarmato
israeliano davanti al villaggio di Wad Burqin, vicino a Jenin. L'altra
vittima è il 18enne Rami As'oos, ucciso all'ingresso sud della città
quando ha tentato di attraversare la strada bloccata da un blindato
israeliano.
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Ultimo aggiornamento: 27/05/03
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