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News di ottobre 2000

 

 


29/11/00 - Roma - Il presidio dei paraplegici al Cto di Roma continua. 

   La protesta, incentrata sul cattivo funzionamento dell’Unità Spinale Unipolare, è la prima fase della mobilitazione per il degrado dell’Usu. Il primo giorno ha visto un’ampia partecipazione: più di 50 persone in carrozzina hanno occupato l’atrio dell’ospedale. Di questi più della metà erano ex pazienti disposti a manifestare ad oltranza. Altri hanno presidiato l’ingresso dell’ospedale con cartelli e volantini. Sono venute rappresentanze di paraplegici dalla Toscana e dall’Umbria.

   Operatori medici e non medici sia dell’Usu che del Cto hanno solidarizzato con i manifestanti. Altri hanno accuratamente evitato il contatto. Associazioni dei disabili e sindacati hanno inviato messaggi di solidarietà. I maggiori organi di stampa hanno parlato della manifestazione. Tra questi: le cronache romane di Ansa, Repubblica, Tempo, Messaggero, Corsera, Il Giornale d’Italia e Metro per la carta stampata; Tg3 Lazio, T9, Rete Oro e SuperTre.

   Una particolare segnalazione va fatta nei confronti di quegli operatori Usu, che pur operando in condizioni di massimo disagio, hanno proseguito nel loro lavoro quotidiano con professionalità e passione. Dopo i pazienti costoro sono quelli che risentono maggiormente della situazione di degrado dell’Usu perché le loro professionalità vengono calpestate.

L’iniziativa quindi continuerà fino a mercoledì 29 novembre. Qualora l’Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio ed il Comitato Pazienti ed Ex pazienti Usu verifichino un sostanziale immobilismo, saranno adottate forme di manifestazione più dure con il diretto coinvolgimento dei circa 1400 soci dell’Associazione e delle altre associazioni dei paraplegici del nostro Paese.

Per informazioni:

Ap - Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio 06.51.22.666

Fabio Casadei 0339.4668766

Pietro V. Barbieri 0348.7273984

 

In allegato:

  • comunicato Ap del 25 novembre ’00

  • Ansa del 27 novembre ’00

 

COMUNICATO STAMPA del 25/11/00

   Il giorno 27 novembre alle 10 presso il CTO di Roma L'AP- Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio e il CPU - Comitato Pazienti ed ex Pazienti USU manifesteranno all'ingresso in via S. Nemesio 21 per i seguenti motivi:

L’UNITA' SPINALE UNIPOLARE STA MORENDO! SALVIAMO L'-UNITA' SPINALE

   A cinque anni dalla sua apertura , l’Unità Spinale Unipolare del CTO "Andrea Alesini" sta morendo. L’USU del CTO, unica in tutto il centro sud, era l'unico strumento per il trattamento delle persone che per incidente o malattia riportano una lesione midollare e conseguenti gravi danni come la paralisi degli arti. Nata per essere fiore all’occhiello della Sanità del Lazio e ai livelli dei maggiori centri Europei come Heidelberg, Badwildungen, Stoke Mandeville, Nottwill etc. oggi è praticamente ridotta in uno stato di coma.

   Dopo un incoraggiante avvio, per l’USU è iniziato un inesorabile degrado, che l’Associazione ha più volte fatto presente a tutti i livelli ottenendo soltanto risposte vaghe e promesse ma nessun intervento. Fatti gravi testimoniano questo degrado.

1) L’Unità Spinale non tratta, se non in alcuni casi fortuiti, le persone al momento dell’insorgenza della lesione che è la fase fondamentale per il trattamento.

2) Da oltre tre mesi si sono ridotte di 4 unità i 32 posti letto, con notevole danno per chi ne avrebbe bisogno e per i contribuenti che pagano per una stanza chiusa;

3) Assenza totale di fondamentali attività riabilitative;

4) Pazienti e familiari trattati sempre più spesso senza il minimo rispetto, umanità ed educazione in un momento per loro terribile;

5) Esodo ormai quasi del tutto irrecuperabile degli operatori con le migliori professionalità che non riescono a convivere con questo pesante clima in cui chi ha voglia di lavorare in modo serio viene emarginato e penalizzato.

   Questa non è più un’Unita Spinale!! Senza Unità Spinale le persone si aggravano e muoiono!!! Non sappiamo se lo sfascio dell’USU sia causato da incompetenza, incapacità o malafede,

   SAPPIAMO SOLO CHE E’ NECESSARIO CAMBIARE SUBITO!!

   La campagna per salvare l'Unità Spinale proseguirà con un presidio veglia sino alle 20 di mercoledì 29 Novembre. Qualora tali iniziativa non porti a nessun cambiamento sostanziale sono state previste altre iniziative che proseguiranno sino a che non saremo certi che la vita dell'USU e quindi quella di noi paraplegici è stata salvata.

 

ANSA 14:32 27-Nov-2000 ZCZC0463/SX4 YRM11415 LAZIO: SIT-IN DISABILI AL CTO CONTRO DEGRADO UNITA' SPINALE (ANSA) ~ ROMA, 27 NOV -Da fiore all'occhiello della sanita' romana e laziale a "struttura in coma, non piu’ in grado di assistere i paraplegici al momento delI'insorgere della  lesione midollare". E' la parabola dell'Unita' spinale unipolare del Cto secondo la denuncia di una quarantina di disabili che presidieranno fino a mercoledì l'ingresso dell'ospedale. 

   "L'unita' spinale sta morendo" denunciano i cartelloni che i manifestanti hanno appeso al collo per protestare contro "lo sfascio della struttura - ha detto il presidente dell'Associazione paraplegici Lazio Fabio Casadei -causato non si sa se per incompetenza, incapacità o malafede".

Casadei ricorda come "nel '95 la struttura era all'altezza dei maggiori centri europei grazie alla professionalità di medici venuti dall'estero". "Ora, invece - dice il presidente dì Ap - tutto viene fatto in maniera empirica senza un lavoro di equipe e soprattutto senza quella tempestività che può salvare la vita di una persona colpita da lesione midollare o evitare lesioni irreparabili".

I disabili denunciano "l'abbandono di terapie come I'idroterapia e la sport-terapia e l'esodo dei migliori

operatori a causa dì un clima pesante che penalizza chi vuole lavorare.


29/11/00 - Reggio Cal. - Costituito il Comitato Promotore A.GE.DI. a Villa San Giovanni

   Un gruppo di famiglie di Villa San Giovanni ha costituito, martedì 21 novembre scorso, un comitato promotore dell’Associazione genitori di bambini e adulti disabili (A.GE.DI. onlus). All’incontro hanno partecipato anche tre esponenti del Comitato Direttivo della sezione centrale ed ha visto la presenza della d.ssa Giovanna Campolo, neuropsichiatria infantile, che ha dato un gran contributo alla buona riuscita dell’iniziativa.

   Nel corso della riunione è stato elaborato un piano d’intervento che prevede il perseguimento di alcuni obiettivi che sono stati giudicati prioritari: il trasporto ed accompagnamento dei minori in situazione di disabilità, da casa a scuola ed ai centri di riabilitazione; l’assistenza scolastica, tramite personale ausiliario specializzato, agli alunni in situazione di grave o gravissima disabilità; la riabilitazione, per la quale i genitori devono spostarsi, per accompagnare i propri figli a Reggio Calabria; l’abbattimento delle barriere architettoniche sempre e ovunque presenti in città.

   I genitori villesi hanno sottolineato la disattenzione dell’amministrazione comunale di Villa San Giovanni nei confronti del mondo della disabilità, soprattutto nella componente burocratica, mentre hanno espresso soddisfazione per come i capi d’istituto della scuola elementare e della media si stanno prodigando per individuare i bisogni degli alunni disabili del territorio.

   Senz’altro, la Scuola sarà coinvolta nelle attività che il Comitato condurrà, essendo stata individuata quale risorsa, assieme all’Unità di Neuropsichiatria Infantile del Distretto di Villa San Giovanni, che ospita momentaneamente il Comitato, e all’Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini, coinvolta tramite due famiglie che accolgono minori disabili.

   Operativamente, il Comitato Promotore A.GE.DI. avvierà, nelle prossime settimane, un dialogo con le autorità comunali, per esporre le problematiche evidenziate e per offrire collaborazione nella progettazione e realizzazione di iniziative e servizi per l’integrazione dei disabili.

   Per informazioni e adesioni, contattare la Sede Centrale dell’A.GE.DI. per telefono al numero 0965.894545, per fax al numero 0965.313189, alla rete aziendale 0348/3739292, o per e.mail all’indirizzo info@agedi.it.


disabled peoples' international

27/11/00 - Comunicato Stampa DPI-Italia

   Presso il Grand’Hotel Lamezia, davanti alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme Centrale, il 30 novembre alle ore 16.30, si terrà una Tavola Rotonda, l’argomento in questione è la  “Consulenza alla Pari: significato ed ambito di sviluppo”. L’incontro è organizzato da DPI (Disabled People’s Intenational) assemblea italiana, con il patrocinio dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia di Catanzaro. 

   Tra il 1998 e 1999, si è svolto in Calabria, Sicilia, Campania e Lazio, un Progetto Pilota .sulla Consulenza alla Pari tra persone con disabilità, coofinanziato dalla Comunità Europea e DPI Italia,  nel progetto sono state coinvolte 20 persone disabili.

   Dal 26 novembre 2000 gli stessi allievi con disabilità,  hanno avviato presso il Grand’Hotel Lamezia, un corso di Consulenza alla Pari di secondo livello, alfine di affinare ulteriormente le competenze acquisite.

DPI Italia ha potuto avviare questa seconda iniziativa grazie all’intervento significativo dell’Assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Catanzaro, Avv. Caterina Salerno.

   La Tavola Rotonda è stata organizzata alfine di presentare, ai cittadini calabresi, l’iniziativa in atto e gli ambiti in cui  la Consulenza alla Pari si potrà sviluppare per diventare una opportunità a favore dell’autonomia e vita indipendente delle persone con disabilità.

Sono invitate le persone disabili e i loro familiari, le Organizzazioni di, con e per disabili, i partiti politici, le organizzazioni sindacali, gli Enti pubblici: regionali, provinciali e locali e la cittadinanza tutta. 

La Presidente Nunzia Coppedé


23/11/00 - Reggio C. - InformaEuro, iniziativa di CittadinanzAttiva

   Interessante iniziativa presso la Sala "Mons. Ferro" di Palazzo Foti, promossa da CittadinanzAttiva e organizzata dalla Prefettura di Reggio Calabria. Obiettivo dell'incontro era quello di avviare iniziative che evitino l'esclusione dall'informazione circa la nuova moneta europea. Infatti, secondo recenti stime dell’Unione Europea, la popolazione che ancora ignora il cambio della moneta si aggira tra il trenta e il quaranta per cento dell’intera popolazione comunitaria. Per promuovere un'informazione più capillare e comprensibili, CittadinanzAttiva onlus, in collaborazione con la Camera di Commercio, il Ministero del Tesoro ed un rappresentante della Banca Centrale, ha realizzato il convegno odierno.
   All'incontro ha partecipato un pubblico molto giovane di alunni di scuole cittadine, alcuni dei quali sono intervenuti in modo adeguato per esprimere i loro punti di vista, per raccogliere idee e proposte per diffondere capillarmente l'informazione sull'Euro.

   Una nota negativa:la scelta del luogo dove si è tenuto l'incontro è stata  veramente infelice, a causa delle persistenti barriere architettoniche.


20/11/00 - Reggio C. - "IL DIRITTO DI AVERE DIRITTI"

   Come preannunciato nella comunicazione di ieri, si è tenuto presso l'Auditorium del Soccorso di Reggio Calabria, l'incontro dibattito organizzato da cinque organismi associativi. Di seguito pubblichiamo una sintesi dell'intervento della responsabile dell'area minori, A.s. Anna Campolo.

IL DIRITTO DI AVERE DIRITTI

Reggio Calabria 20 novembre 2000

    Una premessa: ci è stato chiesto come mai l’A.GE.DI., un’Associazione che opera nel mondo della disabilità, collabori con organizzazioni che operano per i minori, come se tra i minori non fossero contati anche i bambini ed i ragazzi disabili. Ieri mattina a Piazza Indipendenza ogni bambino era diverso dall’altro, nell’abbigliamento, nella fisionomia, nel modo di comunicare, ecc. Quanti erano i disabili? Saranno stati notati quelli in carrozzina, ma quanti erano i bambini con problematiche relazionali o con disabilità comunque non evidenti? Di certo, per tutti è stato bello giocare e danzare insieme, perché i bambini sanno bene che la diversità è ricchezza e rende felici. Allo stesso modo l’A.GE.DI. è felice di aver partecipato con Arciragazzi, UISP, UNICEF e Amnesty International all’organizzazione di queste due giornate.

   La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, all’art.2, impegna gli Stati parti a rispettare i diritti enunciati, senza alcuna distinzione di razza, colore, lingua, sesso, religione, opinione politica dei genitori o tutori, nazionalità, ricchezza e, non dimentica di sottolineare, “ della loro invalidità”. All’art.20 impegna gli Stati a fornire speciale protezione e assistenza a tutti quei minori che, per qualunque motivo, si trovino privati dell’ambiente familiare, ed al comma 3 invita all’affidamento familiare, all’adozione e, come ultima e più lontana possibilità, al ricovero in strutture per l’infanzia. In tutte queste soluzioni si dovrà garantire continuità educativa nonché il rispetto dell’origine etnica, religiosa, culturale e linguistica del fanciullo. All’art.23 gli Stati riconoscono che un fanciullo fisicamente o mentalmente disabile deve godere di una vita soddisfacente che garantisca la sua dignità, che promuova la sua autonomia e faciliti la sua partecipazione attiva alla vita della comunità. Nei commi successivi gli Stati riconoscono al fanciullo disabile, assistenza, istruzione, addestramento, cure sanitarie, servizi riabilitativi ed integrazione sociale.

   Nonostante questi solenni enunciati, molti diritti dati per acquisiti, per le persone con disabilità sono ancora oggi da rincorrere: il diritto all’istruzione e all’educazione, il diritto a crescere nell’ambito della famiglia naturale o comunque in un ambito familiare, il diritto a muoversi liberamente, il diritto alla riabilitazione, e potremmo elencarne ancora. Nel mondo della disabilità si lotta ancora per il diritto di nascere (vedi aborto terapeutico che noi definiamo “selettivo”) e quello di sopravvivere (sono stati registrati nella civile Europa e in Italia, casi di eutanasia o consapevole mancato intervento terapeutico alla nascita). La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 stabilisce che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali nella dignità e nei diritti. E’ davvero così per i bambini con disabilità? Ancora, nel 1997, la Dichiarazione Universale sul Genoma Umano e i Diritti Umani, sancisce il diritto alla dignità dell’individuo, non ridotta alle sole caratteristiche genetiche, ma nel rispetto della sua unicità e diversità.

   Questi sono i temi che le associazioni di disabili e di genitori in Europa hanno elaborato e che hanno portato alla Dichiarazione di orientamento su Bioetica e Diritti Umani, di prossima ufficializzazione. Si tratta di un documento progettato ed elaborato da DPI-Europe (Disabled Peoples’ International – sezione Europa) e finanziato dalla Commissione Europea. La Dichiarazione, che ha permesso a persone con disabilità e loro familiari, di discutere della nuova genetica, sarà presentato il prossimo 16 dicembre in ciascuno degli Stati che compongono l’Unione Europea al mondo scientifico, medico, politico e intellettuale. In Italia la presentazione avverrà presso la sala Eurostar di TrenItalia alla Stazione Termini di Roma.

   L’A.GE.DI. ha partecipato alla definizione della proposta, ed offre questa sera alla vostra cortese attenzione, senza commentarle, tre delle 10 rivendicazioni contenute nella Dichiarazione:

3) I genitori non subiscano pressioni, formalmente o informalmente, per sottoporsi a test prenatali o ad interruzioni di gravidanza terapeutiche;

4) Tutti i bambini siano benvenuti al mondo e forniti degli appropriati livelli di sostegno sociale, pratico e finanziario;

5) La diversità umana sia esaltata e non eliminata da discriminatorie valutazione della qualità della vita che conducono all’eutanasia, all’infanticidio e alla morte per mancanza di interventi.

   Di queste indicazioni, proposte da persone con disabilità e genitori di bambini e adulti disabili, noi siamo convinti. La speranza è quella di riuscire ad incidere sui modelli culturali e sociali imposti e di fare comprendere ad un mondo distratto che la perfezione non esiste e che l’uguaglianza nella diversità non è un concetto astratto.


19/11/00 - Reggio C. - GIORNATA DEI DIRITTI DEL BAMBINO

   Questa mattina alle ore 10.00, gioiosa manifestazione a Piazza Indipendenza, patrocinata dagli Assessorati alle politiche sociali e pubblica istruzione di Regigo Calabria, organizzata da cinque importanti organizzazioni: Amnesty International, Arciragazzi, Unicef, Uisp e A.GE.DI. I volontari delle associazioni hanno organizzato giochi, animazioni e sport in piazza.

   Lunedì 20 novembre, alle 17,30, all'Auditorium del Soccorso, nel quartiere sud della città, si terrà un incontro dibattito su: Il diritto di avere diritti con interventi del Dott. Domenico Santoro, Giudice del Tribunale dei Minori; dell'Avv. Francesca Panuccio - Delegato municipale ai problemi dell'infanzia; del Dott. Giovanni Pensabene, Assessore alle politiche sociali del Comune; Del Dott. Mannino, Assessore alla Pubblica Istruzione e Sport del Comune; i rappresentanti delle Associazioni organizzatrici. I lavori saranno coordinati da Domenico Crea, presidente dell'ARCIRAGAZZI e saranno conclusi dal Prof. Italo Falcomatà, Sindaco del Comune di Reggio Calabria


16/11/00 - Roma - Seminario di DPI-Italia - Le persone con disabilità ed i familiari discutono della nuova genetica.

   Disabled Peoples' International Italia partecipa al progetto pensato e realizzato da DPI-Europe su: Developing a Position Statement on Bioethics for European Disabled People finanziato dall'Unione Europea. Obiettivo principale del progetto è di preparare e pubblicare nel dicembre del 2000 la Dichiarazione sui temi riguardanti la bioetica.

   Questa dichiarazione, frutto del lavoro di un gruppo di persone disabili di vari paesi europei, esprimerà il nostro punto di vista su una questione che rischia di restare campo esclusivo di filosofi, scienziati e religiosi.

   Il Seminario si è svolto presso il Centro FIAT AUTONOMY di Roma ed ha visto la partecipazione di numerose organizzazioni di disabili e genitori aderenti a DPI-Italia ed alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).

   Nella prima relazione, Nunzia Coppedè, presidente della sezione italiana dell'organizzazione, ha introdotto i lavori sottolineando principalmente tre aspetti che dovrebbero caratterizzare le persone disabili: Vita: essere vivi, capire che ciò che ti circonda ti appartiene; condurre ritmi tuoi; avere l'opportunità di crescere con l'aiuto dei grandi e diventare adulto; sapere amare, scegliere, desiderare, progettare, avere un ruolo nella società; Dignità: essere riconosciuti in quanto persone, rispettati e considerati; condurre una vita con un alto "senso" e qualità; Protagonismo: essere presenze attive e vive nella società; avere l'opportunità di realizzare il proprio progetto di vita.

   Rita Barbuto, che ha rappresentato l'Italia al tavolo europeo di elaborazione della Dichiarazione, ha svolto una relazione tecnica per sottolineare lo sforzo di mediazione cui è costretta tra stati europei che hanno maturato una significativa politica a favore delle pari opportunità ed altri ancorati a visioni liberiste che valutano l'uomo esclusivamente su quanto produce. 

   Infine, Giampiero Griffo, presidente europeo di DPI, ha presentato una dettagliata analisi della Dichiarazione di orientamento su bioetica e diritti umani, descrivendo in particolare la parte che concerne le rivendicazioni, che riportiamo più sotto nella stesura non definitiva.

   Dopo le relazioni si è sviluppato un interessante dibattito che ha portato ad alcuni emendamenti al documento, prima del confronto con i rappresentanti degli altri stati europei.

*   *   *

Le rivendicazioni

1. L'uso delle nuove scoperte della genetica umana, della tecnica e della pratica sia rigidamente regolamento per evitare discriminazioni e proteggere pienamente, ed in ogni circostanza, i Diritti Umani delle persone con disabilità.

2. La consulenza genetica sia non orientata, basata sui diritti, ampiamente e liberamente disponibile e rifletta la reale esperienza della disabilità.

3. I genitori non subiscano pressioni, formalmente o informalmente, per sottoporsi a testi prenatali o ad interruzioni di gravidanze terapeutiche;

4. Tutti i bambini siano benvenuti al mondo e forniti degli appropriati livelli di sostegno sociale, pratico e finanziario.

5. La diversità umana sia esaltata e non eliminata da discriminatorie valutazioni sulla qualità della vita che conducano all'eutanasia, all'infanticidio e alla morte per la mancanza di interventi.

6. Le organizzazioni delle persone con disabilità siano incluse in tutti quei comitati consultivi e regolatori che trattano della nuova genetica umana;

7. La legislazione sia emendata per porre fine alla discriminazione fondata sulla disabilità quale eccezionale terreno legale per l'aborto.

8. Vi sia un programma globale di formazione per tutti gli operatori della sanità, fondato su un approccio paritario della disabilità.

9. Non sia concesso alcun brevetto su materiale genetico, perché il genoma umano è patrimonio comune dell'umanità.

10. Non siano violati, con interventi medici, i diritti di quelle persone con disabilità che non sono in grado di esprimere consenso.


10/11/00 - Reggio C. - Importanti decisioni al Direttivo A.GE.DI.

   Il Comitato Direttivo si è riunito nel pomeriggio di oggi con all'ordine del giorno punti significativi per 'Associazione. Intanto nelle prossime settimane partirà il nuovo servizio di Ausilioteca, unico in tutto il Mezzogiorno d'Italia. Dopo la costituzione dell'Associazione Temporanea d'Impresa con le Cooperative Sociali Calabria 7 ed Emme I - Michele Iacontino, dovrà essere avviata la fase di formazione per il personale ed il trasferimento dello Sportello Informativo Handicap dell'A.GE.DI. dall'attuale Sede di Via Don Minzoni, alla nuova, moderna e funzionale struttura di Archi. Al Direttivo è stato inoltre discusso il trattamento economico degli operatori della Comunità Dopo di Noi avviata lo scorso 16 settembre, e la convocazione dell'Assemblea Ordinaria per il 15 dicembre, in prima convocazione, ed il 19 dicembre, in seconda. L'Assemblea provvederà a revisionare il Regolamento di attuazione dello Statuto, per adeguarlo alle nuove esigenze associative.


08/11/00 - Villa San Giovanni - Ancora un incontro con genitori

   Organizzato dal Servizio di Neuropsichiatria Infantile del Distretto di Villa San Giovanni, dell'ASL 11, si è tenuto un incontro tra un gruppo di familiari di persone disabili con rappresentanti dell'A.GE.DI. L'obiettivo era quello di attivare una serie di iniziative capaci di destare l'interesse degli amministratori comunali sui temi della disabilità. Lo stato dei servizi in questa città è molto carente sia dal punto di vista della riabilitazione che dell'assistenza, mentre il poco che c'è si fonda sul volontarismo di pochi organismi di volontariato, tra cui l'Associazione Papa Giovanni XXIII. 

   A conclusione della riunione si è deciso di programmare una serie di incontri per favorire la costituzione di un comitato di genitori. Il prossimo, ad esempio, servirà all'elaborazione di un piano di intervento che preveda obiettivi da raggiungere a breve termine. 

   L'A.GE.DI. si è impegnata inoltre a fornire ai genitori di Villa San Giovanni l'esperienza e le competenze acquisite nel corso dei quindici anni di attività. Gli strumenti stessi della formazione e della progettazione, come l'Assistenza Ausiliaria, dopo gli opportuni adattamenti, sono a disposizione dei familiari di Villa.


07/11/00 - LONDRA - Gemelle siamesi divise per volontà dei giudici.

   Hanno reciso l'aorta di Mary, una delle due sorelline, la più debole delle due, per scelta dei medici. Non sappiamo ancora se l'intervento ha avuto successo e, almeno la vita di Jodie sia salva. Hanno lavorato a lungo, a decine, in sala operatoria, seguiti in circuito chiuso da altri esperti. i genitori sono poveri, ma avevano scelto entrambi di portare a termine la gravidanza, nonostante fossero evidenti le caratteristiche di gemelle siamesi. Ora, non volevano accettare le proposte dei medici di fare sopravvivere solo una delle sorelline, a ragione della forte fede cattolica di cui sono portatori: "Lasciate che il volere di Dio si avveri, Lui non vuole che le separiate, uccidendo la più debole".
   A questo punto il 22 settembre scorso il magistrato Lord Justice Ward, interviene, a suo dire, dopo lunga riflessione, affermando che la decisione è sua, non dei genitori. "Mary - è scritto nel crudele verdetto - non deve crescere e diventare forte abbastanza da trascinare con sé nella morte la sorella. Non è il volere di Dio che Mary viva, perché non le ha dato la capacità fisica di farlo". In seguito a questa sentenza, proprio ieri i medici hanno effettuato il taglio all'aorta.

   Dopo il taglio, la ricostruzione del corpo di Jodie che, per sopravvivere avrà bisogno di molte cure per i prossimi cinque anni in un ospedale e dovrà subire ad altri delicati interventi chirurgici. Per la Legge ha diritto di vivere anche se gravemente menomata; per i genitori era stata immaginata da Dio per vivere e morire con la sorella.
   La Legge inglese ha detto no alla fede cattolica di due cittadini di Malta, come avrebbe detto di no a un papà Testimone di Geova che proibisce la trasfusione di sangue al figlio o a una mamma africana che vuol fare infibulare la figlia. Il terribile conflitto tra libertà religiosa e l'obbligo dello Stato laico a proteggere l'individuo ha decretato stavolta la morte di Mary. Speriamo che almeno salvi la vita di Jodie.

(Tratto da un articolo di Antonio Politi)


06/11/00 - Reggio C. - Riunita l'Assemblea della Consulta comunale della solidarietà.

   Si è riunita questo pomeriggio l'assemblea della Consulta del Volontariato presso l'Auditorium Lucianum. Nutrito l'Ordine del Giorno: approvazione del verbale della seduta precedente; la composizione dei gruppi tematici; l'individuazione dei criteri per l'assegnazione dei beni confiscati ai mafiosi; Prime indicazioni sul bilancio 2001 dell'Assessorato alle Politiche Sociali.

   L'argomento che ha destato maggiore attenzione è stato quello relativo al bilancio, partendo dalla valutazione delle proposte predisposte dagli uffici dell'Assessorato. Queste proposte riguardano il potenziamento dei servizi esistenti, in modo tale da riuscire a coprire completamente il bisogno assistenziale, e indirizzare nuove risorse su progetti innovativi che richiamino finanziamenti europei. I rappresentanti delle circa cinquanta associazioni finora aderenti alla Consulta hanno chiesto maggiore attenzione ad alcuni settori delle politiche sociali che, purtroppo, nonostante gli sforzi dell'Assessorato, restano poco coperti; il riferimento è al mondo degli extracomunitari.

   Alcuni gruppi hanno sottolineato la necessità di individuare modalità efficaci per dare peso politico alla Consulta, soprattutto nei confronti del Consiglio Comunale. 

   Per quanto riguarda i criteri di assegnazione dei beni confiscati ci si è aggiornati ad altra data, non prima però di averne individuato almeno un paio: l'assegnazione deve essere giustificata da una concreta progettazione di interventi innovativi; non devono essere dati per farci sedi associative; l'attuazione dei progetti deve essere verificata periodicamente; ed altri.

   Sull'argomento torneremo più approfonditamente in futuro.


02/11/00 - Bologna - Convegno Nazionale: "Obbligo di istruzione e obbligo di formazione Quali spazi e quali risorse per gli allievi in situazione di handicap nella nuova scuola delle autonomie". 

(Riceviamo e pubblichiamo)
Mozione finale

   I partecipanti al Convegno "Obbligo di istruzione e obbligo di formazione. Quali spazi e quali risorse per gli allievi in situazione di handicap nella nuova scuola delle autonomie", tenutosi a Torino il 14 ottobre 2000
Ritengono:
   che l’esperienza italiana di integrazione scolastica degli allievi in situazione di handicap possa essere considerata la più significativa riforma che ha stimolato processi di innovazione nella scuola e pur considerando significative le nuove opportunità di integrazione contenute nelle disposizioni legislative che regolano la riforma scolastica (elevamento dell’obbligo di istruzione - istituzione dell’obbligo di formazione - autonomia delle istituzioni scolastiche)
Chiedono
   la realizzazione di alcune condizioni imprescindibili:
   Il rapporto 1 a 138 previsto dall’art. 40 della L.449/97 per la costituzione degli organici per le attività di sostegno, venga, dalla prossima legge finanziaria, modificato in 1 a 100 , mantenendo la possibilità di deroghe per i casi più gravi o per particolari situazioni territoriali e l’obbligo per gli Enti Locali di assicurare l’assistenza educativa per l’autonomia e la comunicazione. Questo in seguito alla L.9/99 (che ha innalzato di un anno l’obbligo scolastico), alla L.30/2000 (che lo ha innalzato di due anni), alla L.144/99 (che ha aggiunto un triennio di obbligo formativo) per cui gli alunni in situazione di handicap, frequentanti la scuola media transiteranno
nella scuola superiore in misura notevolmente maggiore. 

   Inoltre il numero degli alunni non in situazione di handicap risulterà nei prossimi anni ridotto, per cui l’organico dei posti di sostegno diminuirà in base all’attuale criterio di 1 posto ogni 138 alunni. Non si può prescindere dalla necessità di commisurare il numero degli insegnanti di sostegno a quello degli allievi in situazione di handicap, fino a quando tutti gli insegnanti curricolari non saranno sufficientemente formati ed aggiornati in modo tale da farsi carico,
come per legge, del progetto globale di vita per tali alunni. 

   Venga convocato urgentemente un incontro tra MPI, Sindacati scuola e ARAN al fine di definire l’interpretazione dell’art. 31 del CCN comparto scuola del maggio 99, in cui venga precisato che il termine "possono" riferito alle mansioni di assistenza igienica per gli allievi disabili attribuito ai collaboratori scolastici, va inteso non come discrezionalità, rimessa ai singoli collaboratori (inconcepibile in un servizio pubblico), ma come strumento tecnico per garantire loro l’accesso al fondo di incentivazione, in considerazione anche del fatto che quando erano dipendenti degli EE.LL., tale mansione rientrava nei compiti ordinari.
   La convocazione di un incontro fra MPI, ANCI e UPI per chiarire cosa vada inteso con il termine "supporto organizzativo all’integrazione scolastica" assegnato agli EE.LL. dall’art. 139 del D.L. 112 del 1998, ciò perché attualmente la genericità della formulazione sta innescando un fitto contenzioso fra EE.LL. e Scuole Autonome a tutto svantaggio per la qualità dell’integrazione scolastica degli allievi in situazione di handicap.
Hanno aderito:
- Comitato per l’Integrazione Scolastica degli Handicappati - Torino
- Rivista "Handicap & Scuola" - Torino
- F.I.S.H. - Federazione Italiana Per Il Superamento dell’Handicap –
- F.A.D.I.S. – Federazione Associazioni Docenti per l’Integrazione
Scolastica

Nicola Quirico Presidente F.A.D.I.S. (Federazione Associazioni Di Docenti per l'Integrazione Scolastica) sede c/o studio legale Avv. Ettore Casanova via Marchetti, 2 40137 Bologna - Italia tel. 0532 754503 e-mail:bomarzo@tin.it www.fadis.freeweb.org FADISnet: http://it.egroups.com/group/fadisnet "Una classe di concorso per i docenti di sostegno specializzati" 

 

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